copCandlemass(Napalm Records) Nel 2011 i Candlemass firmarono con la Napalm per l’album finale. Quello di chiusura carriera. L’album che, secondo il bassista Leif Edling, avrebbe dovuto porre fine alla carriera discografica prima di invecchiare e produrre album scontati o scadenti. Il ragionamento è perfetto… peccato che l’anno seguente cacciarono il vocalist Robert Lowe e presero il signor Mats Levén. E non credo che Mats, nonostante l’amicizia, sia uno che chiami per tappare un buco e poi lo ricacci da dov’è venuto. No. Quindi cade il palco, cade pure la dichiarazione di Leif e, un po’ complice il trentennale di “Epicus Doomicus Metallicus”, i doomsters Svedesi se ne escono con un EP, a ben quattro anni dal loro album “finale”. Cosa bolle in pentola? Cosa verrà? Un EP di solito è il preludio a qualcosa di più grosso… e se ci aggiungiamo che sembra essere un periodo molto buono per un genere che ha ritrovato freschezza, allora credo che il pensionamento sia quanto mai rinviato, se non proprio annullato. “Death Thy Lover” celebra la vita di questa band simbolica ed … immortale. Quattro tracce, quattro anatemi in perfetto stile Candlemass, con la superba performance del buon Mats, il quale fa capire che lui con i Candlemass può fare cose grandiose. La title track è potente, carica di energia, travolgente… ed è un piacere sentire Mats in chiave doom anziché rock, hard e derivati. Perversa e contorta “Sleeping Giant”, ricca di immensa melodia “Sinister N Sweet” con una parte centrale e finale assolutamente gloriose. La chiusura di questo capitolo e -speriamo- l’apertura di uno nuovo spetta ad uno strumentale, “The Goose”: una iniezione di ritmica melodica d’autore, ispirata, ben composta ed egregiamente suonata. Quattro tracce in un certo senso misteriose. Cosa stanno a testimoniare? Una dovuta celebrazione per i trent’anni dal debutto? Una fine dopo la fine? Un nuovo inizio dopo una fine fragilmente annunciata? Di sicuro qui c’è ancora molto da dire. Moltissimo.

(Luca Zakk) Voto: 8/10