GDOB2-30CH-001.cdr(Rodeostar / SPV) Il lato alternative soft della SPV? I Dead Letter Circus arrivano dall’Australia, paese dove hanno già riscosso un discreto successo. Ma siamo ben lontani dal vero metal, e pure dall’hard rock o da altri generi tipicamente pieni di energia. Il sound di questa band è molto pop o video compatibile, anche se un tratto di profonda oscurità e certe partentesi energetiche riescono a generare un interesse che altrimenti si perderebbe tra impostazioni troppo radiofoniche e linee vocali eccessivamente leggere. Carina “In Plain Sight”, tra il pop e l’apocalittico. Interessante “While You Wait”, sicuramente più rock e meno pop, con degli arrangiamenti di chitarra ben curati. Riflessiva “The Lie We Live”, leggermente più potente “Change The Concept”. Fatico a dare un giudizio ad una band come questa: sicuramente se non fosse stata proposti dalla SPV (nonostante con una sotto etichetta) difficilmente sarebbe passato sotto il mio esame. Una band indubbiamente valida e ricca di stile, peccato proposta nei canali sbagliati in quanto assolutamente non metal come altri colleghi appartenenti allo stesso roster (anche della sub label). Che poi ai gusti più moderni possa piacere, non lo metto in dubbio, ma la vecchia scuola -per quanto avantgarde e/o progressista- difficilmente troverebbe un vago legame tra i Dead Letter Circus e generi come rock, metal e dintorni.

(Luca Zakk) Voto: s.v.