copatomikyla(Svart Records) Estrema decadenza. A partire dal moniker che significa “villaggio nucleare”, ovvero un sobborgo di Tampere, in Finlandia, dove si lavorava negli anni 80 alla costruzione di una centrale nucleare… progetto poi decaduto fino alla cancellazione del villaggio stesso, non prima di un periodo di ulteriore oscurità con popolazione allo sbando, alcolizzata, rovinata. Se poi consideriamo che questo progetto Finnico è composto da membri di Oranssi Pazuzu e Dark Buddha Rising, allora i limiti svaniscono, si vaporizzano, vengono estinti da quel vento nucleare che muove la polvere nella via principale di Atomikylä, tra puzzo di morte ed insetti geneticamente modificati. Puro stoner psichedelico, con deviazioni verso un po’ ovunque, tanto che si toccano concetti cari ai Circle (sempre finlandesi!) arrivando ad assurdità che inglobano il sassofono e fanno ricordare gli Hawkwind. Eterna e avvolgente “Katkos”, diciotto minuti di malattia, di suono, di emozione, di ritmica, di trip mentali senza limite, toccando intensi percorsi post black o post death, o semplicemente post-vita. Quei Circle incrociati con Hawkwind i sentono benissimo, e con immenso piacere, su “Risteily” la quale offre tutta la bellezza della decadenza suprema. La conclusiva “Pakoputki” è la più estrema, ricorda all’ascoltatore le origini e le fondamenta extreme metal del progetto. Ancora una chicca prodotta dalla eclettica Svart Records… e solo il nome dell’etichetta che osa pubblicare questa sintesi di psico-rumore dovrebbe svelare il target di questo “Keräily”. Un target composto da gente in via di estinzione: un po’ per definizione, un po’ per colpa delle onde sonore emesse proprio da “Keräily”.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10