copORPHANED_LAND_AMASEFFER(Century Media) Va dato atto alla Century Media che in certi frangenti ha ancora il piglio e l’intraprendenza delle piccole realtà discografiche. Mi vengono in mente esperimenti commercialmente rischiosi come il progetto “Era One” dei Samael. Ecco qui un altro esempio. Non è uno split, chiariamolo subito. La storia è più o meno questa: un tal Walter Wayers, direttore d’orchestra tedesco e drammaturgo, ha scritto una sorta di rivisitazione della storia biblica di Abramo. E per donare spessore e radici culturali all’opera ha ingaggiato il cantante degli Orphaned Land e il batterista degli Amaseffer, entrambi gruppi israeliani. Beh, gli Orphaned non hanno certo bisogno di presentazioni. Il loro “Mabool” del 2004 resta uno dei capisaldi del Death moderno nonché uno dei migliori album Metal della storia. Gli Amaseffer invece sono in silenzio da ormai 8 anni, ma confidiamo torneranno con del materiale buono tanto quanto il loro debutto del 2008. Ma veniamo al disco in questione. Diciamo che i musicisti coinvolti sono il resto degli Orphaned, contornati da una piccola ma efficace compagine di strumentisti derivanti sicuramente da un’orchestra sinfonica. Nonostante l’intro ci accompagni subito nelle atmosfere mediorientali a cui i gruppi coinvolti ci hanno ormai da tempo abituato, dimentichiamoci il Metal. Qui ci sono una serie di ballate accompagnate da strumenti della tradizione israeliana, suoni tradizionali e la voce pulita del cantante degli Orphaned. La struttura del disco ha una componente narrata e recitata molto accentuata, ricordando nell’approccio i dischi/opere dei Savatage. Insomma, impossibile non accompagnare l’ascolto del concept con la lettura del booklet, pena la perdita del soggetto principale, che in questo caso non è più la musica bensì la storia narrata. Non ci sono particolari accelerate, i ritmi restano davvero sempre molto tranquilli. Anzi, uno dei difetti dell’opera è a mio avviso un leggero piattume nelle esecuzioni. Ma l’atmosfera trasmessa è decisamente diversa da ciò che siamo abituati ad associare al termine “Metal”. Insomma, come dicevo all’inizio: complimenti alla Century per il coraggio e l’ardire!

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7,5/10