LETV454LP_GZ_SLEEVE.indd(Westworld Recordings) Nelle note stampa che accompagnano questo titolo ristampato dalla Westworld, colpisce quel “The album marks a radical stylistic change, with the band abandoning their previous hardcore punk style for a softer, and more accessible glam metal sound”. Scritta così sembra una cosetta normale, una nota che mira a spiegare amabilmente come dei leggendari ‘spaccatimpani’, decidano di cambiare del tutto e passare a qualcosa di più “softer”. I Discharge nacquero nel 1977 e da subito si misero in mostra con una struttura del suono che sembrava più metal che punk o forse del punk suonato alla maniera metal. Il fatto è che i Discharge segnarono un percorso che si è sempre detto che portò alla nascita del grindcore, del crust, dello speed metal, del black e di altre forme estreme o veloci del metal in generale. Dopo avere incendiato il mondo con pubblicazioni terrificanti (nel senso che terrorizzarono chiunque!), nel 1986 stupiscono, spiazzano e forse deludono il proprio seguito, con il suddetto album che si assesta su linee tra l’heavy metal e il glam. Un qualcosa di inconcepibile o semplicemente stupefacente, nel senso di restare di stucco! Del resto riesce difficile trovare qualche opinione entusiastica, mentre per parte di chi scrive risulta difficile pensare a “Grave New World” come a qualcosa di nettamente accessibile. “Grave New World” è un lavoro anomalo.

(Alberto Vitale) voto: 6/10