coppanopticon(Nordvis Produktion / Bindrune Recordings) Il titolo non lo nasconde. Qui c’è del materiale prodotto da Panopticon, la one man band statunitense, negli anni passati. Nel passato. Niente di inedito. Certo, di solito queste cose suonano come degli spudorati “best of”, delle edizioni speciali di roba già sentita e rimessa in circolazione per puri scopi economici, con una confezione attraente. Ma nel caso della band di Austin Lunn le cose non funzionano così. Non hanno mai funzionato così. “Revisions Of The Past” è si una raccolta, la quale contiene “…on the Subject of Mortality” (uscito nel 2010) e “Social Disservices” (del 2011), ma come il titolo suggerisce nuovamente, si tratta di una revisione completa. Di qualcosa di diverso, su diversi livelli. Non solo c’è il digipak ad otto pannelli ed il booklet da 16 pagine con nuova copertina. È proprio la musica ad esser stata trattata con un nuovo mix, un nuovo re-master… per far suonare questi brani in maniera diversa, nuova, fresca. Attuale. Qualcosa che valorizzi la minore qualità degli strumenti a disposizione di Lunn all’epoca delle registrazioni. Una rinascita. La chiusura di un cerchio. Qualcosa che possa competere con gli ultimi capolavori intitolati “Roads To The North” (recensione qui) e “Autumn Eternal” (recensione qui). Poi, per chi non si sia mai perso nel labirinto di questi due lavori originali, allora questa è l’occasione giusta, quella speciale, quella unica, quella dove album appartenenti alla storia diventano attuali e freschi… quasi nuovi, quasi appena pubblicati. Nei meandri sonori di Panopticon c’è tanta emozione dalla quale attingere, c’è tanta atmosfera che si diffonde nell’etere e nell’animo; una miriade di sensazioni che si materializzano e prendono vita. Questo, ormai è noto, vale per ogni lavoro di Panopticon. E “Revisions Of The Past”, non è differente, confermando completamente questo concetto. Un doppio CD immenso, con una cura del suono maniacale, una lavoro di produzione e re-master chirurgico. Con un risultato impressionante.

(Luca Zakk) Voto: 8/10