coprufus2(Ghostrecord Label / Believe / Code7) Il trio grunge toscano Ru Fus è nato sotto la spinta di Emiliano “Ru Fus” Valente (Reverberati, Zen Circus ecc.), completatosi poi con Giacomo Bracaloni, voce e violoncello, e Raffaello Mallegni, batterista. È appunto il grunge lo stile musicale dei Ru Fus che poi in realtà lascia intendere anche del noise tipo Sonic Youth o Mudhoney, l’hard rock degli anni ’70 e cose stoner alla Alice In Chains. Con buona pace di tutti, ognuna di queste caratteristiche rientra comunque d’ufficio nel grunge, genere che è stato crisalide sacrificata all’evoluzione di altri stili che gli sono sopravvissuti. Ru Fus non è polvere stantia che si deposita sullo spartito: si perdoni la metafora, ma è giusto scrivere come la band riesca a tenere ben alta la qualità dei meccanismi del genere dall’inizio alla fine dell’album, facendo apparire “In Fabula” come un prodotto proveniente proprio dagli anni ’90. Escludendo il fatto che la produzione faccia sentire i suoni un po’ opachi, sul piano della composizione Valente e gli altri tessono dei pezzi articolati e basati su una durata che va dai tre minuti e mezzo a gli oltre quattro. La musica si evolve come se di tempo ne avesse di più, vuol dire che i Ru Fus riescono ad andare oltre il semplice concetto della strofa-ritornello e di quello di canzone. Racaloni conferma il suo timbro alla Vedder/Staley, offrendo il giusto clima e tono alla musica. Se il precedente lavoro omonimo (QUI) ha mostrato un’architettura complessiva tiepida, questa volta la resa delle canzoni è più ardita, più completa e forse più noise che in passato.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10