copuniversalmindproject(Inner Wound) Negli ultimi anni si sono moltiplicate a dismisura le band, anche al debutto, che si lanciano in produzioni colme di ospiti importanti: ecco allora dagli Stati Uniti gli Universal Mind Project, che nell’organico stabile già vantano Alex Landenburg dei Luca Turilli’s Rhapsody, ma poi hanno chiamato a collaborare anche Mike LePond (ormai coinvolto in decine di progetti), Mark Jansen degli Epica, Charlie Dominici, il nostro Alessandro Bissa degli A perfect Day, e alcuni altri. Il risultato è certamente gradevole, ma ormai anche prodotti di questo tipo sono diventati canonici, e per farsi notare servirebbe un songwriting veramente eccezionale. “Anthem of Freedom” realizza una buona commistione di generi: dall’hard rock venato di power con tastiere ariose si passa alle parti in growling eseguite da Mark Jansen. Potente ritornello per “The Bargain of the Souls”, mentre “Awakened by the Light (Universal Mind)” si risolve in otto minuti di solare progressive, sulla scia di formazioni come i Vanden Plas. Dopo la raffinatissima ballad acustica “A World that burns”, che mi ha ricordato molto le atmosfere dei Serenity (del resto la voce di Elina Laivera è molto simile a quella di Clémentine Delauney), si torna a solide atmosfere prog: i nove minuti di “The Force of our Creation” sono ben congegnati e nessun tassello è fuori posto. Tuttavia, lo ribadisco, manca quel ‘quid’ che renda “The Jaguar Priest” qualcosa davvero fuori dagli schemi.

(René Urkus) Voto: 6,5/10