copdevilsgun(Black Lodge Records) Debutto estremamente coinvolgente da parte degli svedesi Devil’s Gun, con undici brani in bilico tra metal ottantiano ed un irresistibilmente rozzo rock’n’roll. “Dirty’n’Damned” è un album dannatamente diretto, divertente, sguaiato ma allo stesso tempo suonato con perizia e tecnica messa al servizio delle canzoni. L’opener “Hot Rock City” è in bilico tra Accept e AC/DC, con un riffing piuttosto abusato, ma sempre efficace. La voce di Joakim Hermansson è sporca e viziosa, alla Bon Scott, ma più urlata, alla Brian Johnson. La title track ha una ritmica più cadenzata, e la somiglianza con la band dei fratelli Young è ancora più evidente, ma con una attitudine più metal, alla Airbourne (citati, insieme ad Accept e Motorhead come influenze principali, anche se a dire il vero, della band di Lemmy sento ben poco). I pezzi sono quasi tutti piuttosto brevi, e questo è un pregio, perché risultano diretti ed intensi, senza troppi orpelli, eppure con assoli di pregevole fattura. Impossibile rimanere fermi al ritmo indiavolato di “Wasted”, costituita da tre accordi, ma dannatamente efficace. “Midnight Crowd” unisce riffs potenti e cadenzati tipicamente metal ad inserti hard boogie che prendono il sopravvento nella parte centrale, in corrispondenza dell’assolo. Un album da ascoltare a volume esagerato, con una cassa di birra davanti, durante un party selvaggio. Divertimento assicurato!

(Matteo Piotto) Voto: 8/10