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Non sbagliano un colpo gli svedesi Kayser, tra le poche bands al mondo che sa dire qualcosa di davvero originale, pur proponendo un genere dalle sonorità piuttosto consolidate come il thrash metal. Il loro quarto album intitolato “IV Beyond The Reef Of Sanity”, mostra un’ulteriore crescita tecnico/compositiva, che permette alla formazione scandinava di progredire pur rimanendo coerente con ll proprio stile. È un onore per me parlarne con il chitarrista Swaney e con il cantante Spice! (read it in English)

MH: Ciao! Innanzitutto volevo complimentarmi per il vostro nuovo “IV Beyond The Reef Of Sanity”, album da me molto gradito, per via dell’abilità che dimostrate ad unire furiosi assalti thrash metal e melodie dannatamente efficaci, tanto che in sede di recensione ho scritto che i Metallica avrebbero dovuto suonare così, se non avessero intrapreso la svolta più commerciale dal Black Album in poi. Come è stato accolto finora dai vostri fans?

Swaney: Grazie per le tue gentili parole. Sono felice di sentire che l’album ti abbia colpito tanto. Le impressioni generali sono che l’album ha avuto un buon riscontro e che la gente riesce a farsi un’idea di quello che volevamo fare.

MH: Tutto l’album suona molto più organico rispetto ai precedenti, dando l’impressione di come la coesione tra voi come musicisti si sia cementata nel tempo. Quanto ha influito l’apporto alla composizione di ogni singolo membro?

Swaney: Certamente siamo cresciuti come musicisti, e questo ovviamente influisce positivamente sull’interazione tra i cinque membri. Se cercassi di analizzare un po’ la cosa, potrei dire che la crescita ha portato alla maturità. Ci conosciamo molto bene e sappiamo cosa aspettarci musicalmente l’uno dall’altro, e questo è un punto di forza perché permette di spingere avanti ulteriormente lo sviluppo. Il songwriting è di solito roba di Spice, me e Jokke (l’altro chitarrista, ndr). Poi la canzone prende colori con l’approccio individuale di ogni membro e questa è la componente principale del suono originale dei KAYSER.

MH: Pur restando una marcatissima matrice thrash, il sound si è fatto più variegato ed eclettico, album dopo album. Quali nuove influenze avete assorbito negli anni?

Swaney: Il fatto è che le influenze non sono cambiate. Non ascoltiamo bands contemporanee. Parlando per me, sono un grande fan della musica, ma ho la tendenza di restare sulla roba buona di un tempo. Se ascolto una band che non conosco, comunque appartiene ad altri tempi anche se sarà nuova per me. Per esempio recentemente mi sono messo ad ascoltare i Crimson Glory. Una band che non avevo mai ascoltato in passato, ma i loro primi due album sono grandiosi. Lo stesso vale per i Camel, veramente ottimi. Sul disco abbiamo optato per un approccio più melodico, almeno fino ad un certo punto, e questo perché era un bisogno della canzoni. Le melodie sono state incorporate nelle canzoni. E Spice le mette giù partendo da linee vocali.

MH: Mi ha colpito soprattutto la lunga ed articolata “The Silent Serenade”, pezzo un po’ insolito per i vostri canoni, eppure inconfondibilmente Kayser. Si tratta di un esperimento isolato o pensate di muovervi ulteriormente verso questo stile?

Spice: Quella canzone, in origine, erano tre canzoni sulle quali stavo lavorando. Con un intro alla Black Sabbath. Ho sempre voluto fare ciò che i Captain Beyond hanno fatto sull’album di debutto. Un flusso musicale messo assieme con dei temi che sono ricorrenti durante tutta la canzone. Quindi ho preso le parti migliori di quelle tre canzoni e ho cercato di cucirle assieme. Mi ci è voluto un po’ par capire dove e come far funzionare la cosa. Credo servano almeno due ascolti per ottenere il quadro completo del brano.

Swaney: Guarda, semplicemente lasciamo che la musica scorra, quindi chissà con cosa ce ne usciremo in futuro. Non abbiamo la tendenza di pianificare le cose.

MH: Avete già in programma date dal vivo per promuovere “IV Beyond Thee Reef Of Insanity”? Se si, quando passerete in Italia?

Swaney: Spero proprio di si! Vogliamo suonare dal vivo il più possibile. È comunque un casino mettersi in contatto con agenzie di booking, cosa della quale abbiamo bisogno. Spero che questa cosa si risolva in fretta, così da poter venire anche in Italia. Anzi, se avete contatti in merito, parlate loro dei KAYSER!

MH: Siamo alla conclusione. Grazie mille per il tempo concesso. È un piacere poter intervistare una delle mie bands preferite in assoluto. Lascio a voi la parola, per un saluto ai vostri fans ed ai lettori di METALHEAD.IT.

Swaney: Grazie ancora per le belle parole e per il supporti ai KAYSER. Spero di vedervi presto in tour o ad un festival. Corna in alto ai nostri fans italiani! Spread the word!

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(Matteo Piotto)