copvainaja(Svart Records) Secondo album per i finlandesi Vainaja, terzetto dedito ad un death/doom che già aveva ben impressionato con il debutto “Kadotetut”, ispirato agli scritti di Wilhelm Waenaa riguardanti fatti realmente accaduti in Finlandia, dove si era diffuso un culto che comprendeva, tra le altre cose, anche sacrifici umani. “Varenvalaja” riprende lo stesso argomento, approfondendolo, visto che narra questa storia in sei capitoli ben distinti. Purtroppo, non comprendendone la lingua, non posso addentrarmi nei dettagli dei testi, ma il mood sprigionato dalle canzoni è tetro, oscuro ed orrorifico. Musicalmente siamo sempre su territori cari a gruppi come Bolt Thrower, anche se in questo caso la componente doom è ancora più marcata, con atmosfere lugubri ed opprimenti. L’opener “Raita” è claustrofobica nel suo incedere lento e pachidermico, con riffs pesantissimi e vocals in growling, intervallate nel ritornello da voci pulite ed evocative. “Sielu” parte relativamente veloce ed estremamente aggressiva, rivelandosi il pezzo più death oriented, almeno nella prima parte. Verso la fine il brano rallenta, e compaiono parti di organo, campane funebri e voci pulite ma inquietanti, quasi delle nenie che richiamano i canti gregoriani. Tutto l’album è pervaso da atmosfere dense e lugubri, solenni ed estremamente tetre, con canzoni ricche di sfumature che affiorano ad ogni ascolto. Come il precedente lavoro, anche quest’album può risultare inizialmente ostico, ma che cresce esponenzialmente ad ogni ascolto, rivelandosi uno dei migliori lavori del genere usciti negli ultimi anni.

(Matteo Piotto) Voto: 8,5/10