copmadhattersden2(Inverse Records) Già in passato non ero stato entusiasta del lavoro dei Mad Hatter’s Den (qui) e ancora meno lo sono oggi: questa band finlandese continua a sembrarmi senz’anima, e gli undici brani di questo “Excelsior” scorrono davvero senza colpo ferire. Per quanto suoni solida, la opener “Break the Chains (Into the Black)” non offre particolari emozioni: melodic metal scandinavo con tastiere come ne abbiamo sentito migliaia di volte, roba che gli Altaria o i Cain’s Offering facevano già dieci anni fa, e a mio giudizio con più verve. Riesce meglio “Birds of Prey”, sia per la sua aggressività, sia per le tastiere impazzite che donano al complesso un’aura vagamente prog. Per i cori e l’uso delle tastiere, “Masters of Hate” può far pensare agli ultimissimi Rainbow; poco amalgamata al resto l’incursione maideniana di “Trail of Fears”. Niente di speciale dalla power ballad “Guardian Angel”; un piglio più adulto in “The Aftermath”, ma anche gli otto minuti della conclusiva “Not of this World” non offrono spunti di particolare interesse. Difficile che i nostri riescano a farsi notare (se non per l’originale copertina).

(René Urkus) Voto: 5,5/10