(autoproduzione) Trovato un equilibrio nella formazione, per divenire stabilmente e concretamente gli Anti Hero, i toscani hanno conseguentemente preso a lavorare con calma e lucidità al proprio sound. Gli Anti Hero sono figli del nostro tempo: sono moderni, attuali, lontani da sonorità old style. La band ha trovato la giusta forma per qualcosa che suonasse contemporaneo, dunque ecco che la radice nu metal diventa la base del tutto sul quale poi sviluppare un crossover di tendenza, con ritornelli melodici fatti in modo da catturare bene l’attenzione e la preferenza del pubblico. Gli Anti Hero riescono in questo processo grazie a una buona qualità delle cinque canzoni proposte, le quali per quanto siano arricchite da cori e ritornelli di buon effetto (di un tipo vagamente Papa Roach), si adagiano su un minutaggio di oltre cinque minuti, grazie a un arrangiamento generale ben curato e prodotto. C’è molta verbosità in questo mini: Shawn Hernandez è la voce e il duo delle chitarre, Ghitera e Cotosovitz, si affianca al microfono contribuendo a quella materia verbale che tutto sommato non conosce mai sosta. L’aspetto musicale è dunque fondato sul nu metal, ma appunto il vero nodo del tutto è quel crossover che implementa un post hardcore massiccio, intriso di groove e qualcosa di melodic core insieme. I brani presentano anche dei momenti di sospensione, dove le chitarre passano all’arpeggio, la batteria accompagna e il basso sussurra note e le voci vi sono o scompaiono. A proposito, la parte ritmica ben figura nell’economia generale dei pezzi. La title track è l’esempio migliore di questo tipo di soluzione. I brani nell’insieme posseggono una sorta di variabilità nelle strutture, come se all’interno di ogni canzone vi fossero più canzoni, più aspetti, parti, variabili, soluzioni che aumentano la ricerca e valorizzano quel lavoro certosino che questo mini dimostra di possedere. È un esordio perfetto: qualità della registrazione più che buona, arrangiamenti curati, livello generale dei pezzi elevato, sia per composizione che per fruibilità. Sugli arrangiamenti si potrebbe lavorare di più, condensando qualche passaggio, ma in tal caso sarebbe un po’ come usare la lente di ingrandimento per scovare eventuali difetti. Anche la copertina è ben fatta!

(Alberto Vitale) Voto 8/10