(Autoprodotto) Con una introduzione plateale ed estremamente esaltata questi finlandesi introducono sei brani pregni di uno sleaze esplosivo, di un hard rock intenso, di un glam esplicito come conferma un moniker per certi versi originale, per certi altri ironicamente e volutamente scontato. Sono a zonzo da cinque anni, hanno una pacca di concerti alle spalle (hey, questo è il puro spirito street, non rinchiudersi in uno studio pensando a bandcamp!), hanno partecipato e avuto successo in vari contest e dopo un EP arrivano all’ambito debutto. La copertina è tutto fuorché Finlandia (indizio: ci sono le montagne e pure una strada infinita che taglia in due un deserto dove sorge un saloon/motel/buco per bikers pistoleri ubriaconi!) e loro esaltano quell’hard rock molto americano, quello grandioso ed immortale tipico degli anni ’80; un’esaltazione che troviamo nel suono, nell’atteggiamento, passando per quel look che si confonde tra Motley, Whitesnake, Ratt e allegra compagnia, un look che si confonde rimanendo però luminoso ed… inconfondibile! “Chicks With The Flips” è tirata. Parte con quell’urlo feroce pensato per le arene, per poi svilupparsi in maniera detonante, senza tralasciare cori, assoli e pure uno scorcio (una sbirciatina?) di una classe del decantato liceo delle groupies! Fantastica “Liquid Lunch”, canzone melodica, travolgente, ricca di energia, un po’ ruffiana con quel refrain urlato senza rispetto, mentre “My Medicine Woman” è un brano molto street, che ricorda vagamente l’intensità di bands storiche come gli Skid Row. Ovviamente non manca la ballad rituale, la ballad ‘sciogli-femmine’, quella sempre presente nella cassetta (oggi chiamata volgarmente ‘playlist’) registrata dalla radio, infilata nell’autoradio del tizio di turno. Il brano è pulsante, intenso e dannatamente attraente, con quelle melodie cristalline che un po’ ricordano i migliori Def Leppard. Tra il grintoso e l’impegnativo “This Is How We Say Goodbye” mentre la conclusiva “Navy Blue” (offerta come bonus track, ci deve pur esser una bonus track!) è una sensualissima power ballad, ricca di arpeggi (nuovamente Leppardiani), piena di malinconia ed estremamente efficace. Sono giovani, sono schizzati, amano far festa, far casino, mangiare male ed in fretta, vivere di notte suonando in giro per il mondo. Sono sempre più convinto che qualcuno, all’epoca, cercò di cancellare gli anni ’80. Non so chi o cosa. Un decreto legislativo? L’antidroga? Le femministe? L’Organizzazione Mondiale della Sanità? Gli alcolisti anonimi (noti a tutti)? La chiesa? I predicatori? Il grunge? Le forze armate che detestano questi capelloni a volte effeminati? Non lo so e non me ne importa molto, per il semplice fatto che il piano è fallito miseramente e a più di tre decenni di distanza i Groupies High School lo dimostrano perfettamente, rivelando una verità musicale nascosta, proibita e meravigliosamente destabilizzante!

(Luca Zakk) Voto: 8/10