(Napalm Records) In Germania esiste una scena nella quale sbocciano da anni capolavori da realtà come Sula Bassana o Zone Six. Una scena che coltiva il verbo psichedelico nelle sue versioni più comuni, cioè attraverso il rock di matrice prog, lo stoner, il blues. In buona sostanza sono sonorità care agli anni ’70, ma trasportate ai giorni nostri, pensate nei nostri tempi. My Sleeping Karma non è lontano dall’essere un prodotto di quella scena, nonostante la pubblicazione attraverso la major austriaca Napalm. I quattro musicisti di Aschaffenbourg scelgono il termine sanscrito “raduno di beatitudine”, per definire questo live album dal suono denso, squillante e che propone pezzi strumentali fatti di acido, avvolti di mistero, misticismo e quell’ossatura di carattere stoner o da desert sound e a tratti noise che accende il fuoco della magia. “Mela Ananda” rapisce, “Mela Ananda” è un rituale che traspone tutto altrove, anzi che eleva l’ascoltatore verso quel karma impossibile e utopico. Quasi settanta minuti di fuga, di dilatazione dei sensi e di occultamento dell’anima, attraverso arpeggi incantevoli, acidi, carichi di ptathos, un basso che dispensa poesie ombrose e una struttura ritmica che si allinea a quella di una jam estemporanea, avvolta da synth e hammond epocali. Si sente la magia live, la dimensione del contatto sul e verso il pubblico, tuttavia “Mela Ananda” è talmente magico e spirituale, ma più di tutto psichedelico, che live o meno rende la giusta dimensione e portata di quanto i tedeschi My Sleeping Karma riescono a produrre se lasciati liberi di agire e senza i metodi di lavorazione di uno studio. Un lavoro spontaneo, ma sacro. La versione digipack comprende un DVD intitolato “Let´s Give It a Try”, contenente un video documentario e l’esibizione al Rockpalast di Colonia. L’album è stato registrato durante la tournée di “Moksha”.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10