(NoiseArt Records) I Majesty si sono guadagnati un posto di riguardo nel cuore di ogni defender nel corso degli anni 2000, quando pubblicarono classici come “Sword and Sorcery” and “Reign in Glory”. I nostri hanno poi attraversato i loro problemi proprio a causa della band alla quale più si sono ispirati, i Manowar: dopo un poco felice cambio di monicker e un poco felice album, sono ritornati prepotentemente sul mercato dal 2013, realizzando quattro dischi in tre anni! La qualità ne ha inevitabilmente risentito, e anche io ho faticato a stargli dietro, ma “Rebels”, che a conti fatti è il loro ottavo full-“length”, è comunque godibile. “Die like Kings” è subito la quintessenza del Majesty-sound: glorioso, melodico, se volete (e forse è giusto) pacchiano, ma capace di entusiasmare e soprattutto di far baluginare ciò che i Manowar hanno perso, a voler essere generosi, da quindici anni. Solenne e aperta la quasi titletrack “Rebels of our Time”, che può ricordare anche gli Hammerfall; ma è fin troppo elementare “The final War”, con il suo refrain che la fa sembrare quasi una filastrocca. Ben riuscita la power ballad “Across the Lightning”, da cantare con l’accendino in mano e il pugno sul petto; epica “Iron Hill”, che recupera alcune delle atmosfere di “Hellforces”, anch’esso, a mio giudizio (e contro il giudizio di molti), un ottimo prodotto dei tedeschi. Schemi semplici ma sempre immediati per “Running for Salvation”; si chiude con il power/speed vagamente alla Running Wild di “Fighting till the End”. Lontani dai fasti del passato, che avevano senso, naturalmente, nell’epoca e nel contesto di riferimento, i Majesty si difendono ancora bene nel panorama heavy/power.

(René Urkus) Voto: 7/10