(Taktart Rec.) Un po’ di ascolti e l’anima di questo album emerge, svelando come i Sober Truth intreccino più generi e stili. La predominanza del melodic death metal si impone grazie alle molteplici armonizzazioni e polifonie tra le chitarre di Thorsten Schramm, anche voce, e la lead di Marvin Creek. Il modern metal è invece tutto quell’avvolgimento di partiture thrash, gothic e pagan metal. L’intreccio del riffing, delle sue cadenze, delle fasi leggere e spedite ad altre marcate, ma sempre con una sequenza melodica impostata con logica. I due chitarristi sono gli autori dei pezzi, a conferma di una collaborazione cementata e produttiva. Il lavoro ritmico è di Jules Rockwell al basso, la quale si destreggia bene nell’arrangiamento e soprattutto quando i riff ritmici di Schramm fronteggiano i refrain di Creek. La batteria è di Sam Baw, anche lui intelligente nell’accompagnare quando deve e scandire i tempi con estro o un tocco personale quando c’è da farsi sentire. L’arrangiamento è certamente la proprietà di maggiore interesse dei teutonici, la ricerca melodica e invece il loro obiettivo supremo. La melodia, se fluida e ben rifinita, sviluppa canzoni che seducono l’attenzione dei metalhead. Alcune canzoni poi sono interessanti sia per una ricerca musicale superiore alla voglia di fruibilità, sia per immediatezza e ricchezza di melodie. Il meglio avviene quando entrambi i momenti si fondono, come nella canzone “Collapse”. Il tutto avviene perché c’è qualcosa di sottilmente prog nella creatività dei Sober Truth. “Locust Lunatic Asylum” è un lavoro che possiede una certa atmosfera e al contempo mostra uno stile moderno e rifinito.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10