(Vicisolum Productions) Gran bella legnata questo “Hatred Rising”, album di debutto degli Skulldrain, formazione svedese nata dalle ceneri dei thrashers Zodiac Ciphers. Musicalmente, l’influenza principale proviene dagli Slayer; riffs velocissimi, quindi, con assoli minimali e stridenti, linee vocali urlate (in alcuni punti la voce di Kristofer Elemyr ricorda molto quella di Tom Araya, anche se un po’ più rauca). Il sound slayeriano viene riletto spesso in chiave più ,moderna ed estrema, sulla scia di bands come The Haunted, che pescano dal songwriting della formazione guidata da Kerry King mescolandolo con soluzioni death metal. La title track è un perfetto esempio di quanto detto: riff assassino di partenza, blast beats una parte centrale tipicamente swedish ed assoli impazziti. “Trigger The Crisis” contiene intrecci chitarristici piuttosto intricati che riportano alla mente certe cose dei Testament, che precedono una ritmica furiosa, inframmezzata da costanti cambi di tempo, prima della pesantissima chiusura, caratterizzata da terzine stoppate. “Antisocial Agenda” richiama ancora i Testament in alcune armonizzazioni di chitarre, che tessono interessanti melodie, sorrette da un riffing assolutamente devastante. Un album che non propone assolutamente nulla di innovativo, ma suonato in maniera assolutamente convincente, con partiture di estremo impatto e brani costruiti in maniera eccellente

(Matteo Piotto) Voto: 8/10