(Peyote Müzik) Sono turchi questi Chopstick Suicide, ma non sono alle prime armi, visto che “Lost Fathers and Sons” è il loro secondo album. La band si esprime attraverso un mathcore estremamente fantasioso, altamente in sintonia con le bizzarrie dei The Dillinger Escape Plane, As The Sun Sets, Bloodlet e altri ancora. Mischiano blast-beat e cavalcate semi-grindcore con escursioni nel jazz e nel death metal. Tutto, ogni cosa è buona per spaccare le canzoni e renderle delle costruzioni astratte, ma decisamente simpatiche. I Chopstick Suicide sono folli, su di giri, arrabbiati e spiritosi e non si accontentano di suoanre qualcosa di tranquillo o che possa essere prevedibile. Uno dei pezzi migliori è “Small People, Broken Glasses”, un brano che dal grindcore passa a unq ualcosa di sommessamente melodico. La seconda parte dell’album però è forse quella più accattivante e meglio concepita. nella sostanza però “Lost Fathers and Sons” ha delle qualità e se amate tutte quelle influenze e citazioni annunciate poco prima, allora date una chance a questo album dei Chopstick Suicide.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10