copeisenherz(Dust On The Tracks) I bavaresi Eisenherz sono una realtà più o meno recente della cosiddetta Neue Deustche Härte, inoltre questo secondo album esce ben dopo sette anni dal primo. L’anno scorso la band ha suonato al Wacken e in questi mesi è in giro nelle terre di lingua tedesca per un tour. A dire il vero gli Eisenherz non sono strettamente legati stilisticamente alla Neue, visto che le loro sonorità sono sommariamente di tipo symphonic-gothic metal. Cantano in lingua, hanno alcune trovate che ricordano i Rammstein dei primi del millennio ma il sound è contraddistinto da un elevato tasso sinfonico, potenziato dalla partecipazione della soprano Yvonne Groh, la quale spalleggia il collega Heinz Zürl. I due formano una buona accoppiata vocale, nella quale però il teatrale Heinz ha molto spazio. Le melodie solenni, aggraziate, sinfonicamente scorrevoli permettono di simpatizzare da subito con “Fluch der Zeit”. Le chitarre lavorano sodo, attraverso un riffing modulato, oltre a qualche spunto solista, ma centellinato, e con il supporto ritmico ben inserito da parte del batterista Thomas Röder “Dinski”. La produzione è di Michael Mainx (Tankard, After Dark ed altri). Si arriva ad ascoltarlo tutto d’un fiato questo lavoro, vuoi perché non sembra troppo molle, vuoi perché non è eccessivamente duro, vuoi per le melodie dirette ma non banali o per le strutture dei brani dinamiche e per niente cervellotiche, alla fine risulta fruibile. Cosa chiedere di più dopo sette anni?

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10