Una Sagra.
E non sto scherzando. Il dizionario è chiarissimo:

Sagra [sà-gra] n.f.
pl. -e
1. festa popolare con fiera e mercato: la sagra dell’uva; sagra paesana
2. festa annuale per celebrare la ricorrenza della consacrazione di una chiesa o il santo patrono
Etimologia: f. sost. di sagro.

Al punto 1 il dizionario non sbaglia, solo che qui non c’era l’uva (almeno non prima di qualsivoglia processo di fermentazione per produzione di alcolici)… ma la cosa era comunque dannatamente paesana. Anche al punto 2 il dizionario non sgarra… la celebrazione e la ricorrenza ci sono… visto che quest’anno si celebrava la quinta edizione. … poi… sulla consacrazione, il patrono e i santi vari… scusate… ma qualche ragionevole dubbio, permettetemi, mi viene in mente.

Resia. Valle di Resia (Rosajanska Dolina in Resiano). Provincia di Udine, in Friuli. Angolo di paradiso (anche se non parliamo di santi)… vagamente remoto, tanto che nei 10 km di valle si parla un’altra lingua, il Resiano, idioma che secondo i locali non è assolutamente un dialetto.

Immagino che chi vive in una grande città o metropoli possa faticare a capire certi concetti che sono comunque alle origini della cultura europea, ma per la maggior parte degli Italiani che vivono in provincia, la festa annuale del paese è un evento importante… un evento dove tutti partecipano sia dal punto di vista organizzativo che semplicemente partecipativo.
A Resia c’è un manipolo di ragazzi -gli unici metallari della valle- che hanno deciso di convertire la sagra paesana -la quale vedrebbe forse 30 partecipanti- in un Fest di Metal estremo.
No: nessuna festa della birra con triste esibizione di cover-band Vasco-Ligabue-Queen.
No! Un fest di metal estremo, nessuna cover-band. Un fest dove il genere più leggero spazia tra il death ed il grind core, arrivando al Black più putrefatto e decadente… e per danza si intende un pogo che non si spegne nemmeno sotto la pioggia.

La cosa fantastica è la logistica. Un fest, di solito, vede degli organizzatori (coloro che hanno l’idea), qualche sponsor (con molta fortuna) e poi un giro di soldi pazzesco per il noleggio di palchi, back-line, spazi, bagni chimici, personale. E poi rimane la speranza che venga una buona quantità di gente pagante (per recuperare i soldi dei rimborsi alle band) e che questa gente consumi cibi e bevande.

Lassù all’Eresia funziona in modo molto diverso, più il linea con la Sagra Paesana, solo che non c’è l’orchestra che suona la mazurca per i pensionati, ma ci sono personaggi come Nocturne o Waldgefüster che pestano pesante.
Sintesi logistica: la venue è un campeggio, un campeggio di montagna… niente strutture per weekend romantico con spa e massaggi tonificanti. Un campeggio vero. Ti metti dove ti pare. Portati una pila per la notte. O accendi un fuoco.
Il campeggio ha un servizio ristoro (gestito da persone del paese) e lo mette a disposizione dell’evento. Il campeggio con gli anni ha preso un palco, tanto l’Eresia si fa ogni anno… ha senso che il palco ci sia sempre, senza dover trattare con il noleggio ogni volta.
L’ingresso è gratuito. Vai e vieni quando vuoi, il giorno o i giorni che vuoi. Anzi quest’anno s’è accodato pure l’ATMF fest, quindi tre giorni di black e death metal. GRATIS.
Sono ricchi? Il vaticano finanzia la sagra del patrono del black?
No.
Si finanziano con il merchandising… un kit che comprende maglietta, adesivi, spille, portachiavi ecc… il quale, tra l’altro, comprende un bracciale che ti da diritto allo sconto costante sulle consumazioni.
Due giorni nel bosco… e non tiratemi le noie… vi fate selfie ‘molto black metal’ nel giardino di casa? Ridicoli. Questo è black metal. Questa è una location in Italia simile a quelle che vedete nelle foto dei booklet delle band black norvegesi che amate…
Sarebbe da fare anche d’inverno questo fest!!
Dodici bands, tra Italiane ed internazionali. Un bill intenso. Organizzato con una puntualità devastante. Stand gastronomico aperto fino a tardissimo (fino a quando crollano i cuochi)… e stand alcolico (e anche un bar vero e proprio) aperti fino a quando sarete per terra in ginocchio e dal bancone non vi vedono/sentono più elemosinare l’ultimo drink.
E campeggio gratis… con tenda, auto ,furgone, camper o riposo tra un albero e l’altro… il punto del vostro decesso, dove conserverete l’ultima memoria prima dell’oblio.

Ma non basta. Non solo organizzazione e personale sono tutti Resiani (DOC). Non solo si conoscono tutti e si aiutano per l’ottimo risultato del fest. Non solo sono sempre sorridenti ed amichevoli, anche quando strisci allo stand implorando una salsiccia perché se bevi UN’ALTRA birra senza mangiare qualcosa sai che il coma etilico sarà un certezza. Non solo il fest è un qualcosa dove pubblico, organizzatori e bands si mescolano in una unica dimensione. Qui, da queste parti, pure il paese è parte del fest. L’hotel (credo l’unico) era monopolizzato da bands, giornalisti e partecipanti… tanto che l’orario di colazione si era trasformato dal canonico “7-10” ad una “quando ti svegli, a qualsiasi ora…”. Il tabacchino giù in paese esponeva la locandina. Pure il macellaio. Mi sembra anche il municipio. Non ho controllato, ma forse anche la porta della canonica esibiva il poster dell’ERESIA Metal Fest. Inizio a pensare che pure i navigatori satellitari ti trascinano lassù digitando “ERESIA” e non “RESIA”.

Due giorni di metallo. Di amicizia. Di purezza della natura. Di rimozione di qualsivoglia livello sociale, età, provenienza, reddito. All’Eresia ci sono le band, ci sono coloro che vengono da chissà dove per vedere il concerto, ci sono i pensionati del paese che dopo esser andati per boschi a tagliare la legna per il prossimo inverno, prima di tornare a casa, si fermano per un goccetto. Poco conta se c’è la festa degli alpini, la festa dei pescatori, la messa per i caduti, o se ci sono gli HellMetAll e i Darkend che infuriano sul palco.

Non scherzo quando parlo di festa paesana nel nome del metallo. Questi ragazzi hanno portato un fest di metal estremo in un posto dimenticato dagli dei (o dal GPS?)… e lo hanno fatto accettare, prima, amare, poi, da chiunque. Sindaco compreso.

Festa. Musica. Alcol (tanto non guidi, dove vuoi andare alle 2 del mattino quando sei lassù?).
E una natura stupenda, di una valle solcata da quel torrente meraviglioso con quei colori cristallini.

Natura. Boschi. Zone remote. Volumi mostruosi seguiti da silenzi immensi.
Se cercate cose come il vero Black Metal, scusate, ma non le troverete nel vostro iPod o giù al centro commerciale.

Quella cosa nasce qui. Vive qui. Per sempre.

(Luca Zakk)

Waldgeflüster

Nocturne

Hellmetall