OU – “蘇醒II: Frailty”
(InsideOut Music/Sony Music) Band cinese che arriva al secondo album, il quale tra l’altro prevede pure un brano con ospite un certo Sig. Devin Townsend! (altro…)
(InsideOut Music/Sony Music) Band cinese che arriva al secondo album, il quale tra l’altro prevede pure un brano con ospite un certo Sig. Devin Townsend! (altro…)
(Meuse Music Records/Tragedy Productions) Si capisce sin dalle prime note che gli spagnoli in questione non ne vogliono proprio sapere di scendere a compromessi. (altro…)
(Purity Through Fire) Prolifici Count Revenant e Anzillu che arrivano al quinto album ad oggi dal 2021. Batterista Anzillu, multistrumentista e voce l’altro, si producono con Order Of Nosferat non solo a tendenze vampiric negli scenari melodici, ambientazioni e testi ma anche in un più generale atmospheric black metal di (altro…)
(Godz Ov War Productions) Una band di recente formazione, 2022, alla terza pubblicazione di un certo peso, in precedenza infatti un demo e una partecipazione a uno split. “Visions of Blood and Gore” è una marcia espressione del death metal perché come da titolo l’EP, pubblicato in cassetta e digitale, ha i suoi risvolti un po’ brutal (altro…)
(Avantgarde Music) Immenso questo duo russo che giunge al sesto album, a due anni dal favoloso “Reborn” (recensione qui). Un black metal che si abbandona alle lascive atmosfere del blackgaze, lasciandosi sferzare dagli artigli più contorti del post black, in un turbinio sonoro di origine cosmica che non concede il diritto al respiro. (altro…)
(Dusktone) Dopo due album ecco il secondo EP per i veneti Obscura Qalma, ormai consolidata realtà del metal fatto in Italia. “Veils Of Transcendence” si apre con una piccola e intrigante intro, parte della stessa opener “Ophidian’s Enthronement” che serve all’ascoltatore (altro…)
(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Formatisi nel 2016, attivi dal 2018, con solo un EP nel 2019… giungono ora finalmente al debutto! Ce ne hanno di tempo messo i francesi A/Oratos per trovare una stabilità artistica, una stabilità anche in ambito line up, per giungere finalmente alla pubblicazione di un album. (altro…)
(Odium Records) Gentile e cortese proposta della Odium Records che raggruppa in “Drakonian Elitism – A Triumvirate Of Darkness” quattro pezzi degli Ofermod, altrettanti dei Black Altar e un paio degli Acherontas, il cui nome è scritto Αχέροντας, attraverso dunque l’alfabeto greco. Gli svedesi (altro…)
(Redefining Darkness Records) Dopo un buon esordio un biennio fa, gli inglesi Overthrow danno alle stampe un potente EP, che vira ancora di più il suono verso il black ‘n’ thrash che già si era intravisto nelle scorse pubblicazioni. (altro…)
(My Kingdom Music) Multistrumentista, cantante e in definitiva one woman band, Of The Muses è proprietà intellettuale di Cristina Rombi che disegna un incrocio tra black e gothic metal, shoegaze e post rock che culla l’ascoltatore fino ai limiti di un universo creativo multiforme. Atmosfere stranianti, da sogno, derive (altro…)
(Nuclear Blast Records) Dopo sei album in studio, anche per i tedeschi Obscura è giunto il momento di catturare dal vivo quanto di buono è stato creato in studio in vent’anni di onorata carriera. (altro…)
(Argento Records/Wolves of Hades) Debuttano questi One of Nine, black metal band un po’ misteriosa, apparentemente proveniente dagli USA. Puro black metal anni ’90… avete presente i Dimmu Borgir epoca “Enthrone Darkness Triumphant”? Eccoli, con un bel po’ di tastiere in meno, certo, ma con quella potenza melodica, quei crescendo epici che offrono anche un sapore malvagio a-là Dissection. (altro…)
(Rob Mule Records) È il loro sesto album e, diamine, che album! Sono norvegesi e si dedicano ad una sorta di doom molto personale… una piacevole novità nella loro eterogenea carriera discografica. (altro…)
(Season of Mist) Sono tra gli dei dell’Olimpo del metal greco gli On Thorns I Lay. Sono stati capaci di contribuire con qualcosa di concreto nella scena del metal oscuro europeo e non solo, proprio come han fatto Rotting Christ, Septic Flesh e Nightfall ad esempio. Attivi dagli anni ’90 nei quali si sono fatti strada per un gothic metal (altro…)
(Agonia Records) Una band di una certa capacità October Tide, da sempre tesa a pubblicare qualcosa di accattivante. Però il tempo passa e dunque dopo cinque album in nove anni nei quali in un clima principalmente doom si espande con sontuosa forza, la band in seguito abbassa il regime del motore creativo ed ecco un (altro…)
(Arising Empire) Tra le nuove leve della musica pesante si fanno notare gli americani Of Virtue i quali, come tutte le nuove realtà, conquistano il mondo a suon di milioni di stream e di seguaci social -ovvero i fans- sparsi in tutto il globo. (altro…)
(Personal Records) Due album solamente in quasi vent’anni di carriera… immaginatevi che attesa deve crearsi attorno ad un gruppo che pubblica il primo stupendo disco nel 2015, con una copertina che fa genialmente il verso ad una nota etichetta discografica tedesca, per poi arrivare finalmente al secondo capitolo (copertina comunque davvero molo bella ed evocativa). (altro…)
(Atomic Fire Records) A tutti gli effetti, questo è un supergruppo… fosse solo per il cantante e ideatore del progetto Richard West dei Threshold. E a questi ultimi dobbiamo rifarci, perché il disco qui recensito è a tutti gli effetti il seguito di “Legends Of The Shires”, album uscito dal gruppo madre nel 2017. (altro…)
(Helter Skelter Productions / Regain Records) EP di debutto per Old Ghoul, one man band creata dal poli strumentista statunitense Chad Davis, musicista decisamente prolifico a vedere la quantità di progetti in cui è coinvolto, tra i quali cito i grandiosi Hour Of Thirteen, ma anche Obscurae, Stech Of Evil e The Sabbathian, oltre ad un’altra dozzina di band. (altro…)
(Naturmacht Productions) Una dimensione malinconica e incastonata in atmosfere epiche quanto fosche, il debutto dei gallesi Ofnus, ascrivibile al ramo atmospheric e melodic black metal. “Time Held Me Grey And Dying” è avvolto da sonorità cupe e spesso fredde nonostante vi sia il basso di Richard Rees (altro…)
(Punishment 18 Records) Era da un po’ di tempo che non mi capitava di recensire una uscita targata Punishment 18 Records, etichetta che ritengo una garanzia per chi, come me, ama il caro vecchio thrash metal. (altro…)
(Golden Antenna Records) Affrontare l’ascolto di “Signal” vuol dire intraprendere un viaggio tra le umorali istanze del trio di Amburgo denominato OK Wait. Post rock/noise strumentale dai suoni tremolanti e cupi, generatori di melodie malinconiche che rievocano scenari alla (altro…)
(earMUSIC) Lunga gestazione per questo favoloso lavoro che vede protagonista la leggendaria Tarja Turunen, qui in collaborazione con Torsten Stenzel, pioniere tedesco dell’EDM (Electronic Dance Music). Tutto qui? (altro…)
(Black Lion Records) Noto con estremo piacere che ultimamente stiamo assistendo ad un ritorno trionfale del black metal più puro ed incontaminato. Non ho ancora finito di godere all’ascolto dell’ultimo degli Immortal (recensione qui) e già mi trovo ad esultare per l’uscita del quarto album dei finlandesi Ondfødt. (altro…)
(Nordvis Produktion) Senza riposo questo progetto svedese il quale giunge al settimo disco! Puro dungeon synth, purissimo, in ogni dettaglio, sempre più coinvolgente ed affascinante, capace di far immergere totalmente l’ascoltatore in una dimensione sensoriale favolosa. (altro…)
(Signal Rex) Di questo gruppo portoghese devono importare solo due cose: suona underground e crede nelle cose che mette in musica. Non esiste demarcazione tra live e studio in questi casi. (altro…)
(Argento Records) Strisciano nel fetido underground olandese da un po’ di tempo, fin dal 2018, passando per il debutto del 2020 (recensione qui) e il successivo “Pelgrimsoord” del 2021. Una one man band che ama l’oscurità ed una forma di genuinità del black, il quale deve destreggiarsi tra ambientazioni decadenti e incedere aggressivi… proprio come rivelano le quattro tracce di questa parentesi artistica, di questo EP. (altro…)
(Nuclear Blast Records) Sia lodato Bobby ‘Blitz’ Ellsworth. Questo highlander, alla veneranda età di sessantatré anni, sopravvissuto al cancro ed ad un ictus è ancora qui, insieme al suo fido sodale D.D. Verni, a dispensarci l’ennesima lezione di coerenza sonora. (altro…)
(Century Media Records) Gli Ov Sulfur si possono definire l’esatto punto medio tra il death core americano e il più tipico death norvegese. Il cantato ha mantenuto una linea prettamente arrogante e anticonvenzionale, ma le trame sonore sono davvero una derivazione prototipica di tutto ciò che la Norvegia ha partorito sotto il nome di ‘melodic death’. (altro…)
(Non Serviam Records) Oh ecco… finalmente un po’ di death metal svedese verminoso e purulento. Un genere immortale, portato avanti da mostri sacri quali Dismember ed Entombed, che vanta anche nuove entusiaste reclute pronte a portare avanti il marcescente verbo. (altro…)
(Soulseller Records) Ottavo affresco black metal nella carriera degli inglesi che suonano il genere secondo le vestigia di un tempo eppure con una freschezza dei suoni e una evidente vivacità dal punto di vista del songwriting. Le sonorità dei pezzi sono legate a schemi appena vicini alla gloria di Emperor, Dissection, Satyricon ma la resa sia (altro…)
(Personal Records) Gli Ocean Of Grief propongono del doom di alto profilo, musica di qualità, piena di malinconia e discrasie, soprattutto tra la spettrale voce del cantante e le melodie intonate nei sette pesantissimi e lunghissimi brani che compongono la seconda opera di questo gruppo. (altro…)
(Inferna Profundus Records) Due gruppi sudamericani, accomunati dal fatto di esistere musicalmente da neanche un lustro e dal fatto di proclamare del buon black metal, registrato così come il genere impone: grezzo, violento, mal definito. (altro…)