AGUSA – “Högtid” (Reissue)
(Karisma Records) Si sono formati nel 2013 in Svezia e sono una band progressive rock che si è ritagliata un posto di rilievo nel panorama del retro prog, del folk rock scandinavo e pure del krautrock. (altro…)
(Karisma Records) Si sono formati nel 2013 in Svezia e sono una band progressive rock che si è ritagliata un posto di rilievo nel panorama del retro prog, del folk rock scandinavo e pure del krautrock. (altro…)
(Darkness Shall Rise Productions) La vasta discografia degli Abigor si espande con una nuova voce, creata dalla tedesca Darkness Shall Rise Productions. Come da titolo, si tratta di una compilation (altro…)
(Xtreem Music) Era da qualche anno che gli Avulsed non pubblicavano un album e David Rotten e il resto della band, ormai completamente rinnovata, si ripresentano con qualcosa di concretamente genuino e valido. “Phoenix Cryptobiosis” piace da subito per le sue atmosfere lugubri, per quell’ascendenza di stile tipica del (altro…)
(Metal Department) Secondo album per Amerikan Kaos, progetto parallelo concepito dalla geniale mente del mastermind degli Annihilator Jeff Waters. L’idea è nata nel 2019 durante la pandemia, un periodo in cui Jeff, non potendo ovviamente suonare dal vivo con la band madre, aveva perso temporaneamente interesse per gli Annihilator e sentiva il bisogno di creare e sperimentare al di fuori del thrash metal, genere per il quale tutti lo conosciamo, mettendo sul piatto una vasta gamma di influenze che spaziano dal rock al pop, alla classica, passando per il jazz. (altro…)
(Avantgarde Music) Non finiscono di stupire gli italo-polacchi Amalekim, giunti ora al terzo album; sono passati due anni dal precedente “Avodah Zarah” (recensione qui), un capolavoro estremo di tale portata che ritenevo alquanto arduo poter superare, per poi essere smentito dall’ascolto di “Shir Hashirim”. (altro…)
(Zazen Sounds / III Damnation) Il black metal dai principi più occulti e misteriosi che si possano udire è tra noi. V.P. Adept ha mischiato le carte in seno ai musicisti che lo spalleggiano, in questo rituale che si svolge da diciotto anni con il nome di Αχεροντασ, appunto Acherontas. Un nuovo capitolo di questa saga maledetta che vede oscurità (altro…)
(Autoprodotto/Hypnoise Recording Studio) Quarto album per gli italiani A Tear Beyond, i quali sono rimasti in silenzio per ben sette anni. Devoti ad una immensa teatralità, sia musicale che scenica, sono diventati una specie di rock opera band, basata però su metal, su goth, su elettronica e su industrial, con un vocalist trasversale, capace di uno stile profondo e oscuro, ma anche di un growl feroce ed aggressivo. Un concept sull’amore, collegato a due brani precedenti della band, perché qui e nella vita è sempre l’amore che regge la scena. (altro…)
(Profound Lore Records) Ammirevoli questi eroi del Massachusetts che hanno la pretesa di mischiare il death metal vecchia maniera con la psichedelia. Nel loro genere principe, il death metal appunto, Ancient Death non inventano assolutamente nulla e sono legati a modelli e canovacci ampiamente (altro…)
(Avantgarde Music) Tra il black atmosferico e il post rock/black, il duo australiano giunge al terzo lavoro, il quale si materializza a oltre un decennio dal debutto, a cinque anni dal precedente capitolo. Dietro il moniker, Tim Yatras (fondatore degli Austere, coinvolto in molteplici altri progetti) e Matthew Bell (Tjaktjadálvve, Skuggor e molti altri), un duo con le idee chiare, con una visione ben definita e con una capacita sia compositiva che creativa indiscutibile. (altro…)
(Century Media) Tredicesimo disco per gli svedesi Arch Enemy, sempre più ‘pop melodic death metal’, un po’ per l’approccio facile e super addolcito, con chitarre grandiose, una produzione sempre più stellare e una front woman con una immagine brillante, in totale contrasto con l’atteggiamento oscuro e più ‘death’ del resto della band, il mastermind Michael Amott in primis. (altro…)
(Mighty Music) Nonostante il danese Søren Andersen non sia un artista di fama come altri virtuosi quali Malmsteen, Satriani o Vai, è indubbio che il come suoni la sei corde sia attraente, provocante, poderosamente poetico… tanto che la sua chitarra è stata -o lo è ancora- al servizio di gente come Glenn Hughes, Joe Lynn Turner, Marco Mendoza Band e pure quella culla di talenti meglio nota come The Dead Daisies; questo ovviamente oltre alle collaborazioni con Dave Mustaine (Megadeth), Eric Martin e Billy Sheehan (MR. Big), Jesper Binzer (D:A:D), senza contare che vanta apparizioni con Red Hot Chili Peppers, Joe Bonamassa, Myles Kennedy; poi milita negli Electric Guitars, suona con Mike Tramp… ma a quanto è sempre riuscito a ritagliarsi del tempo per concedersi qualcosa come solista, visto che ha già due dischi in curriculum, “Constant Replay” del 2011 e “Guilty Pleasures” del 2019. (altro…)
(Lonely Demon Records) Occorre cautela e un’estrema attenzione per calarsi nell’ascolto di “Life Is A Lonely Path”. Dietro A Prayer For The Worst c’è Herr B che una volta si faceva chiamare Duke e nel 1994 fondò una one man band, una modalità di fare musica che a quei tempi esaltava la mente di chi si cimentava in questa ardita solitudine, nota (altro…)
(Time To Kill Records) Seneca scrisse qualcosa del tipo che nessun impero violento può durare ma solo chi è moderato resiste. Oggi gli Ade sono il prodotto di questa riflessione dell’intellettuale e politico romano, perché suonano con potente violenza, ma attraverso un’atenta moderazione d’arrangiamento e di stile che rende ogni cosa raffinata e a (altro…)
(Prophecy Productions) Il romanticismo di Kris Force e delle Amber Asylum sboccia con la sua mesta grazia e solennità. Il quartetto al femminile composto da musiciste dedite al violino, violoncello, viola, basso e percussioni, con una summa vocale incantevole, è al decimo album e ancora una volta tratteggia il proprio ambient fatto su misura, semplice e attraverso strumenti acustici e classici e con qualche sintetizzatore. Un ambient oscuro, poetico, appunto romantico. Poesia sotto la forma di una dimensione musicale cheva alla ricerca attraverso sia i canoni classici che sperimentali. “Ruby Red” è basato su un parco testuale concentrato sul dolore, la sofferenza, smarrimento, la semplice mortalità dell’essere umano e più in generale dunque sull’introspezione. Kris Force, Jackie Perez–Gratz, Fern Lee Alberts, Becky Hawk, rendono questo flusso magnetico e soave un’emozione infinita, tra barocchismi, classicismi e sperimentazione. Suonano in maniera imponente, fiera, con melodie che avvolgono e con un piglio a volte straniante e in altre immenso e supremo. Kris e le altre negli anni hanno collaborato per la propria musica con gente come Steve van Till dei Neurosis, Leila Abdul-Rauf e non solo loro, a dimostrazione di una trasversalità compositiva che riesce a toccare più coordinate di stile a prescindere da tutto e tutti. Alla fine di “Ruby Red” si ha l’impressione di avere assistito a un coinvolgimento stilistico tra Godspeed You! Black Emperor, Wardruna e proprio la Abdul-Rauf ma in una maniera inattesa.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10
(Goatfucker Records / Osmose Productions) Un altro disco del sig. Kaiser Wodhanaz (che -assurdamente- nella vita reale si chiama Jean-Baptiste… Giovanni Battista!), il quale giunge al settimo sigillo con i suoi irriverenti Ad Hominem, ormai in giro dal secolo scorso, con una carriera non lontana dal terzo decennio di prolifica attività. (altro…)
(Napalm Records) È il decimo capitolo del mega progetto di Tobias Sammet, e la formula non cambia: brani possenti, tendenze concept e un manipolo di ospiti principalmente dietro al microfono, gente come Geoff Tate, Michael Kiske, Tommy Karevik, Ronnie Atkins, Bob Catley, Adrienne Cowan, Kenny Leckremo e Roy Khan. (altro…)
(Antiq Label) Questo ‘Alba Nera’ è il primo lavoro presentato dagli Arkaist, nati a Rennes pochi anni fa. La band include i promotori di questo progetto black metal, Beobachten e Maeror, infine Gwenc’hlann An Teñval e Cryptic, ovvero elementi di varie formazioni black metal underground di Francia, tra le quali Azgarath e Oroborus. Sotto l’insegna (altro…)
(Soulseller Records) Lord Abagor, olandese, componente dei Saille ed ex di molte band, come Evil Oath, è il frontman di questa realtà creata dal chitarrista e bassista Maahes. Lui è greco, si chiama Stavros Bondi e probabilmente risente di certe sonorità sia della tradizione musicale della sua terra, quanto dei Rotting Christ. Si avvertono infatti molti (altro…)
(ROAR) Terzo album per Airforce, band non certo composta da novellini, visto che tre quarti della line up ha contribuito a far nascere la NWOBHM. Per la precisione, il bassista Tony Hutton ed il chitarrista Chop Pitman avevano fondato nel 1979 gli EL–34, durati un decennio e con un paio di demo all’attivo, mentre il batterista Doug Sampson, tra il 1977 ed il 1979, insieme ad un imberbe ed ambizioso bassista, formava la sezione ritmica di una promettente band chiamata Iron Maiden, incidendo con essi l’atto di nascita della NWOBHM, “The Soundhouse Tapes” ed il singolo “Running Free”. (altro…)
(Despotz Records) Se la prendono molto comoda i dark folk/doomsters svedesi! Si formarono nel 2013, debuttarono poi nel 2017 con l’ottimo “The End Is Nigh” (recensione qui), lavoro al quale danno seguito solo ora, ben otto anni dopo, con solo un paio di singoli anticipati nel corso del 2024. (altro…)
(DarkTunes Music Group) La band di Torino non è mai stata ancorata a schemi fissi, promuovendosi verso territori che confondono le acque del proprio sound. Aevum hanno toccato più stili in un album, ma il passo concreto verso forme insolite nelle proprie canzoni è anche dato da una ricerca del suono. L’elettronica per esempio, ha un suo peso (altro…)
(Personal Records) Le origini degli August Moon risalgono a più di trent’anni or sono, precisamente nel 1993, quando due giovanissimi ragazzi finlandesi, al tempo militanti nella doom metal band As Serenity Fades decidono di formare un gruppo parallelo orientato verso sonorità più estreme, affini al death melodico che al tempo imperava in Scandinavia. (altro…)
(autoprodotto) Provate ad immaginare di fondere generi come lo swing … con il metal estremo! Il risultato? Wow…. pazzesco, come confermano i tedeschi Amuse to Death, una band formatasi nel 2023 proprio per dar vita a questa idea di fusione senza confini di generi musicali apparentemente incompatibili. (altro…)
(Dominance Of Darkness) Nono album per i tedeschi Asenheim, attivi dal 2004 con il monicker Sins Of Desire per poi utilizzare il nome attuale dal momento in cui, dal pagan black metal delle origini, sono passati a proporre un black metal epico dalle forti tinte folk. (altro…)
(Earth And Sky Productions) Il primo atto degli Aita è un album con quattro pezzi che toccano un minutaggio totale di oltre quaranta minuti, nei quali il black metal raggiunge vette atmospheric di grande intensità. Il nucleo melodico è composto dalle chitarre di Alessandro Mancini (Dragonhammer, Stormlord ecc.) e Mauro Ricotta, con l’aggiunta delle tastiere di (altro…)
(Personal Records) In circolazione da circa un anno, con all’attivo solo un EP e dei singoli, debuttano finalmente i doomsters brasiliani A Dead Poem, un duo dichiaratamente ispirato a Katatonia, October Tide, e vecchi Paradise Lost, tuttavia capace di iniettare nel sound un tocco molto personale per dare vita alla loro idea di melodic death-doom metal. (altro…)
(Trollzorn Records) Con un nome del genere è prevedibile pensare che gli Apostasie scaglino i loro testi contro l’istituzione ecclesiastica. In effetti è così’, però il lato concettuale e dunque testuale lo rimandiamo in fondo. La musica è il black metal fatto con buoni connotati melodici e qualche melodia che sembra avere un retroterra folk. Black metal e (altro…)
(Selfmadegod Records) Circa ventidue minuti di devastante e cinica violenza, esibita da una band che il grindcore lo suona a perdifiato. Ass To Mouth pestano, vanno veloci però intervallano queste sfuriate con brevi ma corrosive e incendiarie sezioni di thrash-crust. Quattordici pezzi incasellati che creano un’ondata dirompente, nella quale il muro (altro…)
(autoproduzione) Il duo black metal Aesis sprigiona la propria forza e concezione del genere attraverso questo EP d’esordio. Quattro pezzi dei quali una intro, sono la raffigurazione del suddetto genere in maniera atmospheric con leggere concessioni al folk. Tra un’accelerazione e l’altra gli Aesis si dirigono verso scenari gelidi con linee (altro…)
(Drakkar Productions) Terzo album per i veronesi Apocryphal, a due anni dall’ottimo “Tales Of Galilea” (recensione qui), un lavoro incentrato su tematiche bibliche, narrate dal punto di vista dei dannati, degli eretici e di tutti coloro che sono stati sconfitti da Dio. (altro…)
(autoproduzione) “Of Rage And Grief” è il secondo album in studio degli Aether Void e il primo album “Curse of Life” è stato recensito QUI. L’heavy metal band italiana nel tempo ha ulteriormente portato avanti il proprio modo di suonare. Infatti pur avendo delle ascendenze moderne ampiamente mostrate nel precedente album, Aether Void (altro…)
(Massacre Records) A distanza di quattro anni dall’ultimo lavoro “Bestia Immundis” (recensione qui) tornano i leggendari thrashers tedeschi Assassin con questo nuovo EP che recupera in toto quella velocità che in parte era stata sacrificata nel precedente album. (altro…)
(Ardua Music / Weird Truth Productions) Per certi versi hanno rappresentato una derivazione ultima del doom metal degli anni ’90 gli Ataraxie. La band di Rouen, Francia, nasce nel 2000 e da allora ha costruito la propria reputazione su un carattere musicale dimesso, malinconico e a tratti funereo. ‘Il declino’ è un titolo perfetto per i tempi che (altro…)
(Cyclic Law / Syrup Moose) Un nuovo album da parte di Lelia Abdul-Rauf, già coinvolta in altri progetti, cioè i Vastum, Saros. I suoi lavori da solista sono reperibili QUI. Il suo comporre si spinge verso composizioni di natura ambient con coinvolgimento di elettronica, melodie esotiche, il folk, nonché più tipi di strumenti. “Summon” è il tempo (altro…)
(Avantgarde Music / Unorthodox Emanations) Secondo album per Avtotheism, formazione bresciana dedita inizialmente al brutal death, per poi evolversi verso un technical death metal con inserti dark ambient, affine per alcune sonorità ad acts come i neozelandesi Ulcerate e gli australiani Portal. (altro…)