(Godz Ov War Productions) Cala l’oscurità, l’aria inizia a fremere e un’ondata di rabbia emerge dagli abissi. “Złudnia” è l’irrompere di una vorticante e travolgente forza sonora che si esprime attraverso un black metal con frequenti e scintillanti spunti tecnici e inflessioni blackened death metal. Il secondo album degli Angrrsth è una sublimazione del metal estremo, presentato nella sua forma dirompente, venato da melodie con toni arcaici. Le atmosfere dei polacchi sono letteralmente tenebre, rabbia, esplosioni di spazi melodici epici e ventate di disorientanti frammentazioni ritmiche e chitarristiche. “Złudnia” è il prodotto del black metal e delle sue malevoli intenzioni, regolato però da un’esecuzione che vuole andare oltre uno sfogo e il suonare irruento. Gli Angrrsth creano ad arte articolazioni strutturali complesse, veloci, nel puro stile della scuola nazionale (si pensi ai Decapitated e perché no gli Hate!), pronunciando al contempo passaggi melodici che sconfinano nel ritual black metal, improvvisi lampi della scuola norvegese oppure degli anziani Rotting Christ. Tutto avviene in un lasso di tempo nel quale la band macina tutto, smontando e rimontando ogni cosa a propri piacimento. Se “Złudnia” stupisce per la sua apertura e prosecuzione articolata e accattivante, nella sua parte centrale l’epicità e sacralità del black metal diventa altisonante, pagana, misteriosa non senza qualche sfuriata violenta e sorprendenti atti di tecnicismi improvvisi. Si vive un’atmosfera nella quale l’Io, il paganesimo e infine l’uomo, raccontato però attraverso la lingua polacca, viene spinto in un baratro dal quale riemergerà se sarà forte.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10