(Revalve Records) Al terzo album in sei anni e al massimo dei valori fino ad ora esposti, i Carved si mostrano come una consolidata e numerosa formazione, capace di evolvere il concetto di symphomic metal. La band infatti inserisce death, gothic e il melodic metal come punti salienti dello stile esposto in “Thanatos”. Sette musicisti che amplificano la maestosità delle melodie, dei ritmi o delle cuciture che rifiniscono i pezzi, sapendo alzare i toni, la tensione narrativa oppure di mitigarla. “Thanatos” è un mondo pieno di ombre, di fatti che ruotano nelle correnti sonore, di passione e preoccupazione, soprattutto è il risultato delle capacità tecniche di tutti i musicisti coinvolti. Ogni idea e creazione diventa un modo per generare un qualcosa di diverso, senza pezzare il flusso melodico per il quale la band si è sempre dimostrata maestra. Atmosfere oscure, gotiche o pregne di un pathos romantico, “Rain Servant” ad esempio, mettono in scena un mondo fatto di bagliori improvvisi di note in oscure e funeste ambientazioni. Alcuni passaggi sanno di una costruzione quasi seventies, come se l’istinto da jam di ogni musicista, sbocciasse su percorsi precedentemente studiati o discussi con gli altri. Mai nell’album si ripetono canzoni, modi di suonare, momenti melodici. La diversità del tutto e la musica che cambia la propria cifra di stile, sono i punti forti dei Carved, una band che ha costruito un album che funziona perché sa affascinare e al contempo sollevare la mente dell’ascoltatore.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10