(Virgin / EMI Rec.) Nel 1987 i Metallica colmarono il vuoto creato dalla scomparsa del leggendario Cliff Burton, morto durante un incidente stradale nel quale rimase coinvolta tutta la band mentre era in tour, con il nuovo arrivato Jason Newsted. Il nuovo bassista avrebbe permesso ai ‘Tallica di affrontare gli impegni live già da tempo programmati, tra i quali il celebre Monsters Of Rock festival di Castle Donington in Inghilterra. L’allora etichetta della band, la Elektra, suggerì di realizzare un EP per tenere sul pezzo il buon nome dei Metallica, anche per restare in scia del grande riscontro avuto dall’album “Master of Puppets” pubblicato nel 1986. Hetfield, Ulrich e Hammett provavano del nuovo materiale in una sala prove ben attrezzata, ben presto l’abbandonarono per accamparsi in qualcosa di spartano e intimo. Usarono un garage di casa Ulrich, luogo nel quale tutto ebbe inizio per la band di adolescenti che avrebbe poi un giorno conquistato il mondo intero. Quel posto andava insonorizzato e così Hammett sgattaiolò via dai lavoric he gli altri portarono a termine sotto la direzione proprio del nuovo arrivato Newsted, il quale aveva esperienza di carpenteria. Il garage divenne ben presto un luogo maleodorante, perché i tappeti usati per foderare le pareti erano vecchi e lerci. Tuttavia era questo l’ambiente preferito e usuale nel quale i Metallica amavano lavorare. Era giugno e quell’estate del 1987 fitta di impegni stava ormai per cominciare e i metallica dovevano sbrigarsi. Le prove nel fantomatico garage non vennero registrate, come contrariamente si è portati a credere, perché i pezzi furono terminati in ben due studi di registrazione professionali, l’A&M di Santa Monica e il Conway di West Hollywood, dunque entrambi in zona Los Angeles. Il secondo in quei giorni era impegnato da Ted Nugent intento a registrare il suo album “If You Can’t Lick ‘Em…Lick ‘Em”, ma il manager dei ‘Tallica conosceva bene Nugent e gli telefonò per spiegargli che la sua band aveva urgenza di uno studio per terminare un lavoro in pochi giorni. Nugent studiò il proprio planning di lavoro e individuato un buco, infilò dentro i quattro thrasher. L’EP venne pubblicato con un grosso adesivo incollato sulla copertina che recitava di non pagare più di 5,98 dollari. L’edizione inglese prevedeva solo quattro pezzi e non cinque, per il semplice fatto che in Inghilterra si considera EP una pubblicazione con sole quattro canzoni e per una ventina di minuti di durata. Parametri imposti per un puro conteggio di classifiche. Ricordo che quando il vinile la faceva ancora da padrone, prima della diffusione del CD, c’era sempre qualcuno che si ritrovava tra le mani “Garage Days” con solo quattro canzoni e andava in giro dicendo “A me manca “The Wait”! Perché?”, ignaro del fatto di essere cascato su una stampa britannica. Impressionante la potenza e velocità di “Helpless”, brano dei britannici Diamond Head che scoprirono una seconda vita dopo questa cover dei Metallica e delle tante dichiarazioni di stima da parte di James Hetfield alla band. “The Small Hours” è quasi un doom ante litteram, il brano degli Holocaust riceve un’infusione di potenza inimmaginabile. Interessante la versione di “The Wait” dei Killing Joke, nonostante fuori fuoco rispetto alle altre cover. “Crash Course in Brain Surgery” è quella tipica unione tra melodia e suonare duro che i Metallica hanno sempre esibito, con un Jason Newsted in bella mostra. Certamente, insieme a “Helpless”, il medley “Last Caress / Green Hell”, rifacimento di due brani dei Misfits, è forse la cosa più riuscita di questo EP. Le due canzoni summenzionate si guadagneranno negli anni diverse riproposizioni dal vivo e permise, a chi ne era ancora colpevolmente a digiuno, l’opportunità di conoscere i Misfits. Il medley è chiuso da una parodia dell’incipit di “Run to the Hills” degli Iron Maiden. Tipico esempio di humor che ha sempre contraddistinto i Metallica. “Garage Days Re-Revisited” è da sempre apprezzato dai fans, sia per quell’atmosfera appunto da garage, da demo ben registrato, sia per lo stile dei Metallica che lasciava trasparire le sue nette influenze, sia perché alcune band e sound allora noti a pochi, ricevettero un colpo di notorietà salutare. Questa ristampa rimasterizzata è disponibile in diversi formati elencati di seguito.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10

Tracklist

1.Helpless (Originally released by Diamond Head)
2.The Small Hours (Originally released by Holocaust)
3.The Wait (Originally released by Killing Joke)
4.Crash Course in Brain Surgery (Originally released by Budgie)
5.Last Caress / Green Hell (Originally released by The Misfits)

Remastered by Chris Bellman at Bernie Grundman Mastering, Hollywood, CA.

The $5.98 EP – Garage Days Re-Revisited will be available in the following formats:

CD
Limited Edition CD with a Lenticular Longbox
LP (180g black vinyl)
Limited Edition Colored LP (180g red-orange vinyl – only available at Metallica.com and at Indie Retail)
Limited Edition LP Picture Disc (Metallica.com Exclusive)
Limited Edition Cassette (with the entire EP on both sides, just like the original)
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