(Time To Kill Records) Terzo album per Recorruptor, formazione proveniente dal Michigan dedita inizialmente ad un technical death metal con forti richiami al deathcore, per poi spostarsi successivamente verso sonorità più brutali come grind e brutal, conservando comunque una consistente componente deathcore. Come il genere richiede, il livello tecnico è alto, con una sezione ritmica chirurgica e devastante e chitarre caotiche e furiose nel riffing, mentre a gli assoli sono intricati, ma allo stesso tempo puliti e melodici. Un disco che appare quindi formalmente perfetto, in linea con le migliori uscite di Aborted, Cattle Decapitation e Lorna Shore, anache se questo non è esattamente un bene: manca quel riff mai sentito, quello stacco da ascoltare allo sfinimento, quel brano che fa intuire di avere quel quid in più rispetto ai citati colleghi… e questo nonostante il singer Clint Franklin faccia davvero un lavoro sovrumano per variare il più possibile il proprio registro, passando dal pig squeal su “Within The Vault” allo screaming black su “Um Of Verglas, fino al classico growl molto profondo. Un album che preso singolarmente si rivela essere ottimo da ogni punto di vista, ma che paga un pesante dazio per essere uscito in ritardo rispetto ai capisaldi del genere.

(Matteo Piotto) Voto: 7/10