(Il Castello Editore) Episch Porzioni, voce di Radio Popolare Network, ha analizzato oltre 50 casi di musicisti e non dagli anni ’60 ai giorni nostri, evidenziando un filo conduttore che intreccia teorie cospirazioniste e del complotto, leggende urbane, misteri, dicerie, falsi storici e così via.

“Musica Paranoia – Misteri, leggende e cospirazioni dal mondo delle sette note” esce per Il Castello, un marchio di Chinaski Edizioni, e in questo testo l’autore ci mette molto dello speaker radiofonico, offrendo ritmo e riflessioni sui fatti e teorie esposti. Non è il tipico saggio o inchiesta con l’autore cheespone asetticamente i fatti, lasciando spazio al lettore di farsi le proprie idee e opinioni. Anzi, appare giustamente divertito quando riflette su certe idee strampalate che girano intorno a certe storie. Non da meno si lancia in motteggi di ogni tipo e basterebbe leggere il capitoletto su Varg Vikernes, un personaggio e ormai ex musicista che si presta bene a calamitarsi addosso di tutto. Tuttavia il farsi due risate su questo circo di teorie e credulità è apertamente dichiarato nell’introduzione al volume.

Nel testo non mancano fatti che conoscono anche i sassi, come la storia attorno a Paul McCartney dei Beatles che sarebbe morto e che gli altri avrebbero sostituito con un sosia e a onor del vero non è neppure il tema centrale di quel capitoletto, nel quale si arriva a raccontare di una storia che vola «verso i reami dell’impossibile», come scrive l’autore: il filosofo Theodor Adorno pare abbia lavorato per conto dell’Istituto Tavistok, l’istituto di scienze comportamentali che prima era una clinica di terapie psichiatriche e che dopo la guerra ricevette una donazione dalla Fondazione Rockfeller, diventando dunque ciò che è. Il lavoro consisteva nel diffondere parole-chiave nella musica, nello specifico quella dei Beatles, per poi attivare nella mente dei giovani degli stati di coscienza baccanale!

“Music Paranoia” racconta di storie e teorie attorno a Frank Sinatra e i suoi legami con la Mafia, Avril Lavigne, sostituita anche lei da una sosia, Debbie Harry che sfuggi dalle grinfie di un serial killer, dei Judas Priest e i suicidi che alcuni presumono istigati dalla loro musica, poi i Kiss che sono sempre una delizia da raccontare perché sono oltre la realtà e il mito.

Ci sono anche dei nomi che con la musica forse hanno poco a che fare. Certo. L. Ron Hubbard, l’uomo di Scientology, ha pure inciso tre album ma la musica nella sua vita è stata una meteora. Lo stesso discorso vale per Alexandr Dugin, l’ideologo della Grande Russia e con interessi nell’esoterismo e il nazismo.
“Music Paranoia” si divide in quattro parti, passando tra gli anni ’60 e fino ai ’90 con l’avvento di internet e la diffusione dei social media, strumenti che hanno moltiplicato le voci, le nozioni, le fake news e le basi e infine movimenti di complottisti o cercatori di complotti e verità dissimulate. La quarta parte è dedicata all’Italia. Pippo Franco è morto con un colpo di Lupara in Puglia mentre raccoglieva frutta su un albero in un terreno privato, dunque è stato poi sostituito da un sosia. Un criminale tra l’altro. Jovanotti è parte del Gruppo Bilderberg ed è pure Massone. Sono questi alcuni esempi, alcuni dei nomi presenti nella quarta parte tricolore.

Episch Porzioni elenca suggestioni, storie, soprattutto una serie di visioni allocabili al concetto delle leggende urbane o all’assurdo. Cia, Illuminati, nazisti, alieni, Mafia, accanto al rock, alla religione, la politica e quello che pensa, sospetta, teme e forse sogna la massa intera. Questo è il leggero ma articolato e istrionico racconto che si presenta in “Music Paranoia”.

(Alberto Vitale)