Sembra tutto nuovo, sembra un nuovo inizio, una specie di rinascita.

Sì, perché era da un po’ che non vedevo dal vivo i leggendari Forgotten Tomb. Era altresì un bel po’ di tempo che non vedevo i Darkend, anche a causa della scarsa attività dal vivo della band… e ovviamente non potevo aver mai visto i Dawn of a Dark Age, al loro primo concerto, nonostante i dieci anni (e nove album) di attività. Anche i Vaür erano in modalità debutto: il loro primo concerto con una formazione rinnovata.

Se questo non fosse sufficiente, era anche il mio primo vero concerto (se non contiamo l’opening party) a cui assistevo in questo nuovissimo locale, il Damage Inc: una nuova ed eccellente creatura, un nuovo polo strategico per l’esibizione di band di un genere di nicchia come il metal estremo. Ubicato a metà strada tra le venue del nord-est e quelle lombarde, il Damage Inc non è un posto che ‘toglie’ business agli altri. Considerando le menti dietro al progetto, è piuttosto un’opportunità immensa sia per le band sia per i fan, altrimenti costretti a trasferte esose che, sommate ai costi dei biglietti, non portano altro che a una selezione drastica di cosa andare a vedere e cosa… ahimè… no.

Il sound pressoché perfetto del locale aiuta molto i Vaür; una realtà nuova, con qualche bella idea molto identificativa. Il loro concerto scorre bene, considerando l’outfit scenico pesante, che (senza la dovuta esperienza) non aiuta certamente a essere sciolti e disinibiti, senza dimenticare il peso di essere quelli che devono aprire per un pubblico non ancora numeroso. Tenendo conto che non hanno nemmeno un disco pubblicato, tantomeno un’etichetta che li supporti, bisogna ammettere che la loro esibizione è stata favolosa. Un brillante esempio di cosa sia l’underground: purezza, fantasia e una voglia di andare avanti palesemente inarrestabile. E questo, oggi, non è affatto scontato!

I Dawn of a Dark Age sono pura magia. Certo, con quasi una decina di dischi pubblicati non c’era da aspettarsi alcuna sorpresa… ma resta innegabile che questa loro prima esibizione è stata travolgente! Una cosa è ascoltare su disco le divagazioni jazz, i fiati e ogni altra componente della loro musica… un’altra è vederla riprodotta dal vivo con così tanto impeto! Il talento del mastermind Vittorio Sabelli è qualcosa di ipnotico, e la band che lui si è cucito attorno si è rivelata di pari livello! Spero proprio che sia stato il primo concerto di una lunga, lunghissima lista di date! Se eravate al Damage Inc quella sera, vorrete rivederli. Se non c’eravate… incrociate le dita e cercate di non perdere il prossimo appuntamento!

I Darkend sono una bestia rara. Pubblicano un disco ogni altra era geologica, spariscono dalla scena, tornano, suonano delle date, poi spariscono di nuovo. Una band tanto assurda quanto sorprendente: come fanno a mettere in piedi dei live così coinvolgenti e travolgenti se non suonano mai dal vivo? Incredibili, seducenti, con una setlist indovinata, con pezzi tratti anche dal loro ultimo “Viaticum”. Esibizione perfetta da parte di tutti i membri, compreso il nuovo chitarrista solista (Riccardo Benedini, anche bassista dei Demiurgon, band di Valentz e Ashes), al momento coinvolto solo come session per l’attività live.

I Forgotten Tomb non deludono. Il progetto di Herr Morbid, nato dalle condizioni sociali della zona di provenienza, dalla sua psiche, dalla sua visione del mondo, si è evoluto molto in oltre un quarto di secolo di storia, attraverso undici dischi; ma Herr Morbid sembra non essere cambiato: la sua evidente misantropia, l’introspezione e l’odio verso la mediocrità dell’esistenza umana, vengono trasmessi con forza. Cosa che si vede sul palco, che si sente nella sua voce, in quelle grida taglienti che vengono sputate con veemenza dentro il microfono; aspetti che vengono amplificati da una band che lo supporta devotamente, con tecnica, con impeto, compreso il nuovo batterista Francesco La Rosa, completamente scatenato durante l’esibizione della band.

Quattro band sulla carta stilisticamente “incompatibili”, ma quattro band con una rispettiva interpretazione personale del metal estremo: quattro punti di vista interessanti che, uno dopo l’altro sul palco, hanno regalato una serata intensa, unica, in un certo senso iconica.

E, da quanto mi pare di capire, sembra che questo sia lo standard delle serate organizzate dal Damage Inc…

(Luca Zakk)