L’undici Settembre 2015 è stata la prima data del mini tour italiano di due band estreme fenomenali, generalmente considerate tra i maestri del DSBM: FORGOTTEN TOMB e NOCTURNAL DEPRESSION.
I Forgotten Tomb hanno una storia molto lunga ormai, oltre i 15 anni, una storia sempre oscura ma con una variazione stilistica costante ed intelligente, mentre i Nocturnal Depression sono ormai maestri nel forgiare il dolore, mettere in musica la pura disperazione.
Un evento imperdibile al quale decido di assistere recandomi all’ottimo Alchemica Club di Bologna, un locale intimo ma molto ben attrezzato, con spazi ben organizzati ed un backstage stupendo (dove ho condotto un’intervista mitica, mettendo a confronto i due leader).

Fuori dal locale -complice una serata dal clima mite- si vedono circolare, tra i vari personaggi, gli artisti della serata. Si nota Algol, probabilmente in modalità predatore. Asher conversa con molti fans ed addetti ai lavori. Si materializzano personaggi noti della scena, promoter di date future, membri di bands locali in visita – ed in atteggiamento mistico- per vedere quegli animali che sarebbero poi saliti sul palco. I Nocturnal Depression sono quelli più girovaghi ed ad un certo punto me li vedo tutti assieme, tranquilli, chiacchierando tra di loro.
Lord Lokhraed è una persona gentile: fu riconoscente per il mio report del concerto dello scorso inverno. Ha sempre contattato la redazione con immensa umiltà e gentilezza. E lo scorso Luglio, a Udine, mi concesse una piacevolissima intervista prima di esibirsi all’Eresia Metal Fest. Decido che è il momento perfetto, il momento di disturbare la sua quiete per consegnare un mio personale regalo del quale gli avevo anticipato qualche occulta informazione nei giorni precedenti, con dei messaggi, stuzzicando la sua curiosità.

Saranno estremi, ma un drink da 75° non è per tutti. Le facce che fanno quando vedono… non tanto la confezione, ma la gradazione alcolica sono senza prezzo. Hanno un concerto da fare più tardi, ma sono estremi in tutto, non solo nel sound: decidono di provare la bevanda… probabilmente mettendo a rischio lo svolgimento del concerto stesso!

Inizia ad arrivare gente ed io in un modo o nell’altro riesco a radunare i ragazzi delle due band nel backstage, dove i chitarristi si stanno allegramente facendo i cazzi loro, scaldandosi con le chitarre e godendosi pace e tranquillità, una goduria che noi ovviamente devastiamo.

Intanto lo spettacolo comincia. Aprono i toscani Rexor che non fanno prigionieri con il loro black estremo e letale. La serata si preannuncia devastante, tossica.

I Nocturnal Depression arrivano sul palco e attaccano di brutto, ma è solo una ulteriore prova degli impianti, che ormai sono tarati a perfezione: l’Alchemica ha un ottima acustica, tutto è perfetto, ma Lord è un maniaco della precisione e vuole essere estremamente sicuro dei risultati

La set list è esaltante: pezzi storici, profondi, alcuni che poi -per problemi di tempo- non sono stati suonati nelle date successive, regalando agli spettatori di Bologna uno spettacolo quasi unico. (Nota: l’ultima canzone non esiste ed il titolo se l’è inventato il batterista che ha compilato la lista. “Fjaer” è “Spring”. Secondo la band è il nome della canzone in Norvegese.)

Sul palco sono sempre loro: Lord è estremo, urla la sua rabbia con una enfasi senza controllo, Morkhod il batterista martella ossessivo, mentre Avskrius si abbandona con la mente persa verso altri pianeti, a cavallo tra un riff ed un arpeggio privo di luce o vita. Krahne, il bassista, sembra invece un essere ormai defunto, una specie di creatura trapassata che si muove con decadenza e putrefazione, ad un passo dalla fine.
Avendoli visti poco prima, senza il face painting, mi rendo conto quanto sia impressionante vedere quali livelli di decadenza riescano a raggiungere quando interpretano i loro personaggi. Ammesso, e non concesso che, quelli sul palco, siano i personaggi interpretati e non quelli reali…

 

I Forgotten Tomb hanno una impostazione completamente diversa. Nessuno trucco. Nessuna ricerca dell’immagine. Sono vestiti esattamente come erano vestiti nel backstage e probabilmente come erano vestiti all’arrivo presso l’Alchemica. Il chitarrista A. è qualcosa che si avvicina al virtuoso. Tecnica infinita ed immagine apparentemente slegata dall’oscurità della band. Sembra una specie di angelo della morte incaricato di portare melodia nel sound violento dei Forgotten Tomb.
Algol è uno spettacolo: un performer naturale, con immensa tecnica e stile, al controllo di un basso che in questa musica ricopre un ruolo dominante… sempre in contatto con il pubblico (specialmente quello femminile!) con una espressività superba mentre l’impostazione scenica ha un che di magnetico. Asher, là dietro, è preciso e aggressivo ma è Herr Morbid che mi sorprende …quasi non riconosco la persona cordiale ed anche scherzosa incontrata durante l’intervista. Quell’essere sul palco è un’altra cosa che risiede in un’altra dimensione, dalla quale discende solo tra una canzone o l’altra, o quando si congratula con i compagni per il feeling e la potenza scatenata.

Un concerto immenso. Avere queste due band sul palco, una dietro l’altra, è il massimo che un amante del genere possa chiedere. Se poi la venue è piacevole per spazio, servizio e soprattutto resa sonora allora raggiungiamo quasi la perfezione assoluta.

Vedete, queste due band hanno scritto le canzoni per andarsene. Cantano sempre di isolamento, sofferenza, fine, sottomissione, autolesionismo. Alla fine del concerto mimano anche il suicidio.
Ma probabilmente queste menti tetre esorcizzano gli incubi e l’orrore con un’arte ricca di emozione, sentimenti, energia…. Tutti elementi che alimentano la nostra psiche, portandoci ad esorcizzare a nostra volta i mostri che si celano nelle nostre menti, nelle nostre depressioni.
Un esorcismo che allontana orrore e morte, che esalta le sensazioni e che ormai vanta un’affermazione pluriennale.
Anni durante i quali loro non se ne sono mai andati e noi, il loro pubblico, abbiamo sempre ricambiato con supporto incondizionato, attesa eccitante e fedeltà. Eterna.

(Luca Zakk)
(Foto: Enrico “Burzum” Pauletto)

Le altre foto della serata: Forgotten TombNocturnal DepressionRexor