
L’Halloween di quest’anno ha avuto un suono preciso: quello del metallo più oscuro che riecheggia tra le mura della Cripta Club, una nuova location che ha appena aperto i battenti e che, nonostante qualche inevitabile intoppo tecnico, ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per ospitare eventi di questa portata.
Sinister Ghost – ore 20:30 (in ritardo di un’ora)
Ad aprire le danze toccava ai Sinister Ghost, freschi rappresentanti del symphonic black/death toscano. Il ritardo iniziale (circa un’ora, dovuto a problemi di soundcheck) non ha spento l’entusiasmo di un pubblico già numeroso e curioso. La band ha proposto un set d’impatto con brani come “As I Lay in My Coffin” e “The House of Violin”, caratterizzati da atmosfere cinematiche e passaggi orchestrali ben costruiti. La sorpresa è arrivata con l’anteprima del nuovo brano tratto dall’EP in uscita a fine novembre: un pezzo potente e complesso che lascia intuire una maturità sempre più definita. I Sinister Ghost hanno aperto degnamente la serata con energia e presenza scenica.
Kenos – ore 21:15
Con i Kenos il livello di ferocia si è impennato. Il death metal tecnico e distruttivo del gruppo emiliano ha travolto la Cripta con precisione chirurgica e una violenza controllata. I brani tratti da “Pest” e “X-Torsion” hanno mostrato una band in piena forma, capace di alternare velocità brutale e momenti più ragionati senza mai perdere intensità. Il nuovo singolo “Winter Ace” ha ricevuto una risposta calorosa dal pubblico, che ha iniziato a muoversi con convinzione sotto il palco. Piccole difficoltà nel mix non hanno minimamente scalfito l’impatto della performance. Kenos rimangono una certezza del death metal italiano: solidi, convincenti e sempre pronti a colpire duro.
Malamortem – ore 22:15
L’atmosfera cambia completamente con l’arrivo dei Malamortem, band dalle radici calabro-pugliesi ma dall’attitudine teatrale e corrosiva. Il loro show è un viaggio tra ironia, provocazione e folklore meridionale in chiave estrema. Brani come “Terrone con la valigia di cartone”, “‘Nduja Fetish Fest” e “Lazzaro” sono stati accolti da un pubblico ormai totalmente partecipe, tra urla e headbanging. Il gruppo ha mostrato una grande padronanza scenica, con Rita Red a dare un tocco visivo notevole e una coesione tra i membri che si percepisce chiaramente. L’idea di un black metal ‘mediterraneo’ e sarcastico funziona, e il pubblico lo ha premiato.
Mortuary Drape – ore 23:30
Chiude la serata la leggenda: Mortuary Drape.
Vederli in un club intimo come la Cripta è un privilegio. L’atmosfera si tinge di nero e incenso, mentre Wildness Perversion guida la liturgia occulta con carisma indiscusso. Dalla setlist emergono classici immortali come “Primordial”, “My Soul”, “Funeral Chant”, “Cosmic Void” e “Larve”, insieme a estratti dal debutto “All The Witches Dance”, accolti da cori e pugni al cielo. Nonostante qualche residuo problema di suono, la band ha stregato il pubblico con un set viscerale e spirituale, denso di quella magia oscura che solo i Mortuary Drape sanno evocare. Il pubblico, sempre attivo e rispettoso, ha accompagnato ogni band con calore, dimostrando che la scena metal italiana è viva e affamata.
La Cripta Club, alla sua prima grande prova, ha passato il test con onore: un locale accogliente, atmosfera perfetta e un potenziale enorme per futuri eventi estremi.
In conclusione, questo Halloween Metal Fest – Capitolo I è stato un battesimo di fuoco per la nuova location e una celebrazione autentica della musica estrema italiana. Una notte di suoni, fumo, sudore e passione: esattamente ciò che ogni metallaro sogna di vivere la notte di Halloween.
(Jennifer Badalotti)












