L’oramai lontano 1989 vide, fra tanti altri accadimenti memorabili, il passaggio di “Shocker” (titolo italiano: “Sotto Shock”) nelle sale cinematografiche. Trattasi di un’opera minore diretta dal Wes Craven del precedente capolavoro “Nightmare On Elm Street” (in italiano: “Nightmare, Dal Profondo Della Notte”). Horace Pinker, villain di questo film, giganteggia quale cattivone di prim’ordine, pur nonraggiungendo il livello impareggiabile dell’iconico Freddy Krueger; Pinker è un folle, feroce assassino seriale giustiziato mediante sedia elettrica, e dopo la morte tornerà dall’aldilà “cavalcando il fulmine” per così dire, deciso a vendicarsi dei suoi carnefici e delle vittime sfuggitegli quand’era in vita.

Questo incipit di “Shocker” ricorda da presso il più recente “Fallen” (“Il Tocco Del Male”, 1998) con l’esecuzione sulla sedia del serial killer nelle scene di apertura, prologo di una trama costellata di morti violente, e quanto mai avventurosa per i personaggi principali, costretti dopo un’iniziale incredulità a rischiare le loro vite per provare a fermare un assassino non di questo mondo. Un mostro apparentemente inscalfibile, immortale, inarrestabile.

La colonna sonora è senza dubbio degna di nota. Tralasciando lo score del noto compositore Charles Bernstein, essa è costituita da nove canzoni oggigiorno poco note, ma di assoluto interesse per i tanti aficionados dell’hard rock ottantiano. Anzitutto, da segnalare la cover di “No More Mr. Nice Guy” originariamente by Alice Cooper, quivi eseguita magistralmente da una formazione dei Megadeth in stato di grazia. Due pezzi, fra cui la title track, sono stati incisi dal supergruppo Dudes Of Wrath, il cui singer è Paul Stanley dei Kiss, nonché autore della title track. Rudy Sarzo (nei Whitesnake in quel periodo) suona il basso, Tommy Lee la batteria, Desmond Child e altri nomi noti sono relegati ai cori. Inoltre sono pure da riscoprire, a mio avviso, anche le performance dei gruppi Vodoo X con “The Awakening”, Bonfire con “Sword & Stone” che originariamente doveva essere un brano dei Kiss poi scartato e scritto proprio da Paul Stanley, Soraya con “Timeless Love”. Per non parlare di “Love Transfusion”, scritta appositamente per “Shocker” da un Iggy Pop d’annata.

Di conseguenza, consiglio di rispolverare queste piccole perle musicali del passato, soprattutto se si è (come il sottoscritto) appassionati del genere, attraverso la colonna sonora pubblicata da Capitol/SBK Records appunto nel 1989. Oppure ascoltarla QUI.

(Primo Bichi)