Comunicato stampa

All’alba del quarto millennio le disuguaglianze sociali portarono la maggior parte dei paesi del mondo allo stremo. Le proteste diventarono scontri e le rivolte dei veri e propri massacri. L’unica risposta possibile alla cieca e brutale violenza, fu instaurare un governo planetario repressivo e totalitario. Ma nonostante questo (o forse proprio a causa di questo) si perse il conto delle vittime.
E anche quando nacque il progetto “Daylight Silence”, nessuno ne parlò mai. Venne classificato top secret, sia per lo scopo che per il metodo. Il progetto prevedeva di oltrepassare i limiti di spazio e tempo tramite l’utilizzo di una “cronosfera”. Un veicolo in grado di creare un mini buco nero, una singolarità, con la quale spostarsi da un luogo all’altro eludendo la velocità della luce. Con esso, in teoria, si sarebbe potuto raggiungere nuovi pianeti o altre dimensioni all’istante, per raccogliere materie prime, o tecnologia avveniristica da riportare alla base. Ma per il test serviva un equipaggio “sacrificabile”.
Ufficiali accusati di alto tradimento, militari rinnegati, pirati informatici, ladri e assassini. Pendagli da forca, ai quali venne data la possibilità di riscattare così il
proprio debito con la giustizia. Tutto filò liscio fino al countdown, quando gli scienziati si accorsero di aver fatto il passo più lungo della gamba.
Una volta superato l’orizzonte degli eventi, la navicella iniziò a rimbalzare tra le singolarità come la pallina di un flipper che non sarebbe mai più tornata indietro.
In quel momento i nostri cinque mercenari capirono che “speranza” era una parola senza significato. Che l’unica cosa da fare per ingannare il tempo era suonare insieme, facendo vibrare lo spazio.
E che tutto è presente immediatamente.

I DAYLIGHT SILENCE entrano ufficialmente a far parte del roster di RED CAT per la pubblicazione  del loro primo full lenght, prevista per questo aprile.

Ecco il teaser

(Red Cat Prom.)