“Star’s End”, il nuovo singolo degli HELIKON, è un viaggio crudo e potente tra luce e oscurità, un tuffo nell’abisso emotivo che si apre quando tutto sembra crollare. Non è una ballata sulla fine — è un grido lucido, una riflessione elettrica sulla trasformazione che nasce proprio nel momento in cui ogni certezza si sgretola. La fine, qui, non è resa: è l’inizio di qualcos’altro. È la scintilla che accende un nuovo fuoco.
La traccia racconta la paura dell’ignoto, il dolore della perdita, la sensazione di essere sospesi nel vuoto. Ma sotto la cenere resta una fiamma. E quel fuoco cresce, vibra, brucia di cambiamento.
Il brano è un cammino tra rovine e stelle, una corsa a occhi chiusi verso il confine tra ciò che siamo stati e ciò che potremmo diventare. Parla a chi ha toccato il fondo e ha scelto di non spegnersi, ma di risalire. A chi ha perso tutto ma ha trovato se stesso in mezzo al silenzio.
“Star’s End” è un inno fragile e feroce alla rinascita, dalle sonorità prog affini ad Haken e Leprous. Perché anche quando l’ultima stella si spegne, qualcosa può ancora nascere. Qualcosa di nuovo. Qualcosa che suona vero.
Questa è “Star’s End”:
Gli Helikon nascono in Italia nell’estate del 2016, come un progetto principalmente orientato verso la musica Thrash e Heavy metal. Fin dall’inizio hanno collaborato con Eagle Booking, grazie alla quale hanno iniziato a esibirsi sui palchi di eventi importanti. Tra i vari concerti, hanno avuto l’onore di condividere il palco con band come Rhapsody of Fire, Seventh Wonder, Manilla Road, Onkel Tom, In.Si.Dia, Picture, Furor Gallico e molte altre.
Il genere che attualmente esplorano è quello del prog metal.