Comunicato stampa

C’è la sua sapiente mano dietro le hit di alcune band italiane che abbiamo ascoltato in rotazione su Virgin Radio, come “Un miliardo d’anni” dei Rhumornero, oppure “Belong” dei DownToGround. Per il MEI – l’annuale Meeting delle Etichette Indipendenti – è Pietro Foresti il Produttore Rock dell’Anno.
Ma non è finita qui. Per i prossimi mesi sono in rampa di lancio altre novità rock firmate dal producer italiano, a cominciare dai milanesi LambStonE, che gli hanno recentemente affidato la produzione artistica del loro disco d’esordio. Foresti stesso descrive questo lavoro come “Un album di dieci potenziali singoli, con una forte carica emotiva e una capacità di scrittura di alto livello”.
La band, dal canto suo, è entusiasta del risultato: “Pietro è stato capace di tirare fuori il massimo dai nostri pezzi, rispettando ed esaltando le nostre caratteristiche” – afferma Alex Di Bello, il vocalist dei LambStonE – e aggiunge: “Quando in SorryMom! (il management /ndr) ce l’hanno fatto conoscere, abbiamo subito capito che si trattava di una persona con cui saremmo andati d’accordo. E cosi è stato.”
Produttore e manager di esperienza internazionale, Pietro Foresti annovera collaborazioni con Kid Knucles (Korn), Sanjay (Asian Dub Foundation), Tracii Guns (L.A. Guns, Guns N’ Roses), oltre che con colleghi produttori come Sylvia Massy Shivy (Red Hot Chili Peppers, Tool), Michael C. Ross (Pussycat Dolls), and Joe Gastwirt (Neil Young, Grateful Dead), con ben due Dischi d’Oro e due di Platino in bacheca.

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(LambStonE)