LARS FREDRIK FRØISLIE, il tastierista dei prog rockers WOBBLER pubblicherà il 29 giugno l’album solista  “Fire Fortellinger” via Karisma Records.

L’album che conterrà quattro brani, ciascuno dei quali racconta una storia, è nato sotto pandemia quando Frøislie fu costretto ad isolarsi come tutti, decidendo di sfruttare il suo tempo nel modo più produttivo possibile.

Spiegando come sia nato il disco e la relativa ispirazione, Frøislie dichiara: “Durante la pandemia, ho sognato di viaggiare indietro nel tempo, consumando musica, arte e letteratura del passato. La musica è caratterizzata da questo, e l’ispirazione arriva -tra le altre cose- da Snorre Sturlason, Vinternatt i Rondane e Markens Grøde. È sia una ricerca verso un tempo apparentemente più primitivo e pure una ricerca di ritorno alla natura e lontano dalla civiltà e dalle persone. Ho fatto diversi viaggi a Raknehaugen nel Romerike, e pure giri in un vecchio cottage a Heidal e nel distretto di Ringerike (con tutte quelle tempe vichinghe e il magico panorama)… e tutto questo può essere sentito nella musica”

Frøislie ha anche completato la prima parte di una serie di video in cui descrive la realizzazione di “Fire Fortellinger”:

Per coloro che desiderano approfondire le storie dietro ogni traccia, Frøislie è felice di accontentare tutti:

Il primo brano “Rytter av dommedag” è orientato attorno al Ragnarok, quando re Rakne si risveglia nel suo grande tumulo funerario fuori Romerike e, insieme agli antichi dei, crea un vero problema. 

Il secondo brano “Et sted under himmelhvelvet” è sognante, possibilmente ambientata in un giardino rinascimentale vicino Firenze o Arcadia. Ma in linea di principio può essere ambientata ovunque ci si senta bene. In parte si tratta di viaggiare in un luogo e di sentire di esserci già stati prima, solo per scoprire di avere antenati che vivevano lì molto tempo fa.

La terza canzone “Jærtegn” apre in una frenesia, con un cavallo e un carro che sfrecciano attraverso la foresta. Il carro si ribalta nello stesso momento in cui c’è un’eclissi solare, e i cavalieri diventano eterni vagabondi nella foresta oscura, visibile a noi solo di tanto in tanto come l’aurora boreale, mentre allungano invano le braccia verso il sole nella speranza di ritrovare la strada di casa.

L’ultimo pezzo “Naturens Katedral” è una rappresentazione delle montagne norvegesi in inverno, dove il freddo è pungente e abbondano bufere di neve e valanghe. È anche una ricerca di tempi passati in cui la vita era più basilare nelle terre selvagge.

Copertina dello stesso Frøislie e tracklist:

01. Rytter av dommedag
02. Et sted under himmelhvelvet
03. Jærtegn
04. Naturens katedral