Il Castello annuncia la “Pink Floyd – Pigs Might Fly – La Vera Storia”, è il titolo della biografia firmata da Mark Blake, in uscita per la prima volta in Italia mercoledì 24 settembre. Il volume pubblicato da Il Castello, nella collana Chinaski, è l’ultima e più aggiornata versione di quella che è definita dalla stampa internazionale l’opera letteraria definitiva sui Pink Floyd.
Il giornalista inglese Mark Blake, grazie a svariate interviste con tutti i membri della band e centinaia di amici, collaboratori, parenti e fidanzate, ricostruisce dai primi anni Sessanta tutto quello che ha rappresentato e continua a rappresentare una delle più iconiche rock band mondiali. Tra droghe, sperimentazioni artistiche e retroterra personali dei protagonisti, Blake ricrea quel caleidoscopico mosaico floydiano che tutti i fan hanno sempre voluto osservare.
«Ho sempre dato per scontato che The Wall dei Pink Floyd parlasse degli insegnanti
della County”, racconta Nick Barraclough, che andava a scuola con Waters. “Il
preside dell’epoca era un tizio di nome Eagling: è tuttora l’uomo più spaventoso che
abbia mai conosciuto. I due Roger si trovavano sempre in mezzo ai guai.»
«Venerdì 7 luglio
2006, Syd Barrett era morto. La causa del decesso pareva essere cancro al
pancreas, anche se aveva problemi di salute da molti anni. La famiglia di Syd
informò David Gilmour, che diede la notizia ai suoi ex compagni di band e ad altri
membri della cerchia di amici dei Floyd. Rispettando la volontà della famiglia,
nessuno dei Pink Floyd aveva visto o parlato con Syd per molti anni. »
«A pochi minuti a piedi dalla nuova casa dei Barrett si trovava Rock Road, dove si
sarebbe stabilita la famiglia di George Roger Waters quando lui aveva appena due
anni. Il padre di Roger, Eric Fletcher Waters, era cresciuto nella contea di Durham.
Era il nipote di un minatore, esponente di rilievo del Partito Laburista. Faceva
l’insegnante e, essendo un devoto cristiano e un obiettore di coscienza, si rifiutò di
arruolarsi allo scoppio della guerra.»
«La settimana prima dell’esibizione dei Pink Floyd al Live 8, il London Evening Standard
inviò un giornalista a casa di Barrett, a Cambridge, nel tentativo di intervistarlo.
Barrett si rifiutò di aprire la porta. La sorella Rosemary ha rivelato di aver parlato
al fratello dell’imminente reunion dei Pink Floyd, ma di aver ricevuto una risposta
secca. “Era un’altra vita, per lui”, ha spiegato, “un altro mondo, un’altra epoca.”
Anche il soprannome di Syd, acquisito in quella vita precedente, era stato messo da
parte. Da molti anni si faceva chiamare di nuovo Roger Barrett.»