Jolly Roger Records è orgogliosa di annunciare che il live celebrativo “Contaminazione 2.0” dei leggendari Rovescio della Medaglia, uscirà il 20 Novembre. Il disco sarà disponibile nei formati Cd (con 3 bonus tracks), Lp (100 copie in vinile arancione) e digitale. Totalmente incentrato sul loro album “Contaminazione” (1973) considerato un capolavoro del rock progressivo italiano, “Contaminazione 2.0” è stato registrato a San Galgano, vicino Siena, nel Settembre del 2018 in un’antica abbazia del 1200 senza tetto, un luogo magico, degna location per la loro musica senza tempo. Ospiti un quartetto d’archi  e special guest (1 brano) Vittorio De Scalzi (New Trolls) al flauto.

Questa è “La Grande Fuga” dal vivo:

Copertina e tracklist:


-ABSENT FOR THIS CONSUMED WORLD
-ORA NON RICORDO PIU’
-IL SUONO DEL SILENZIO
-MI SONO SVEGLIATO E… HO CHIUSO GLI OCCHI
-LEI SEI TU: LEI
-LA MIA MUSICA
-JOHANN
-SCOTLAND  MACHINE
-CELLA  503
-CONTAMINAZIONE  1760
-ALZO UN MURO ELETTRICO
-SWEET  SUITE
-LA GRANDE FUGA
-IL NULLA (Cd Bonus Track)
-LA CREAZIONE (Cd Bonus Track)
-L’AMMONIMENTO (Cd Bonus Track)

La band nasce a Roma nel 1970 per opera del chitarrista Enzo Vita al quale si aggiungono Stefano Urso al basso e Gino Campoli alla batteria ed il potentissimo cantante Pino Ballarini. A differenza di molti gruppi dell’epoca (PFM, Banco, Orme, Osanna,…) il Rovescio della Medaglia decide di non avvalersi di un tastierista proponendo cosi’ un hard rock diretto e dal forte impatto live. Dotati di grande tecnica, partecipano a numerosi festival di avanguardia e nuove tendenze, in tutta la penisola. Nel 1971 vengono messi sotto contratto dalla major RCA per registrare il loro primo disco “La Bibbia”. Registrato in una sola giornata (!) in presa diretta, viene fuori una bomba rock: trionfo di critica e pubblico. Nel 1972 esce il secondo disco “Io come Io” ispirato alla filosofia di Hegel. Iniziano quindi a girare l’Italia (anche all’estero) per concerti con la loro “rara” enorme strumentazione, per l’epoca avere oltre 10 mila watt di potenza era riservato a pochi gruppi. Gli spettatori venivano investiti da una valanga sonora che li travolgeva. Nel 1973 Luis Enriquez Bacalov, famoso direttore d’orchestra e compositore di moltissime colonne sonore di film (premio Oscar con “Il Postino” di Troisi) contatto’ i ragazzi del Rovescio per comporre ed incidere un disco che fondesse rock e musica sinfonica. Per Bacalov era la terza esperienza, dopo i successi con i New Trolls (“Concerto Grosso”) e Osanna (“Milano Calibro 9”). Nacque cosi’ “Contaminazione”. L’album, considerato uno dei capolavori del rock progressivo italiano, prende spunto da preludi e fughe di J.S. Bach e narra la presunta storia di un figlio scozzese non riconosciuto dal grande compositore austriaco. Il successo fu mondiale, tanto che la RCA pubblico’ anche una versione in lingua inglese dal titolo “Contamination”. Per proporre il nuovo disco dal vivo entra in formazione un tastierista, Franco Di Sabatino. Purtroppo successivamente il Tir con la strumentazione viene rubato ed anche se i gruppi piu’ famosi dell’epoca organizzano un concerto in loro favore al Piper di Roma la band accusa il colpo. Il cantante abbandona e dopo aver pubblicato un nuovo 45 giri nel 1976 il Rovescio della Medaglia si scioglie. Enzo Vita, il chitarrista fondatore, inizia la sua carriera di session-man collaborando con molti artisti italiani e nel 2011 riprende in mano la band pubblicando “Microstorie” con alla voce Roberto Tiranti (Labyrinth, New Trolls,…). Nel 2016 esce per la Sony-Cramps “Tribal Domestic” con un ritorno ad un sound rock progressivo sinfonico che prosegue l’idea del primo album, con alla voce Chris Catena e la partecipazione del primo cantante Pino Ballarini e numerosi turnisti internazionali. Nel 2017 Enzo Vita contatta il bassista Andrea Castelli (Shabby Trick,Silver Horses, Mantra, Cappanera…) per riformare la band e portare ancora in giro la musica del Rovescio della Medaglia, la cui formazione è completata da Nicola Costanti alla voce e tastiere, Carmelo Junior Arena alle tastiere, da Pino Polistina alla chitarra e da Andrea Bruni alla batteria.