Quando un gruppo di cinque amici provenienti da prestigiosi conservatori musicali decide di riunirsi per formare una band, il risultato che si ottiene è SHAKAI, un gruppo di musicisti formati in un’ampia varietà di discipline, background diversi ed esperienze personali in progetti diversi.

Insieme formano una band che crea un suono unico e vario.

Anche il nome della band, SHAKAI, derivato dalla parola giapponese per ‘società’, definisce perfettamente il quintetto di musicisti che, pur essendo fermamente radicati nell’improvvisazione, preferiscono non essere vincolati dalle definizioni di genere, lasciando che sia la loro musica a parlare per conto loro, dando ad ogni membro la libertà di definire la propria creatività.

Is It Jazz? Records, pubblicherà il 7 giugno prossimo il loro album di debutto intitolato “Fragments”, ma nel frattempo è uscito il singolo “Kanskje“:

La fondatrice e leader dei SHAKAI Eline Rafteseth ha dichiarato: ” ‘Kanskje’ è una canzone che in realtà è stata scritta nel 2018 ma è rimasta sullo scaffale finché non ha finalmente trovato il suo posto in questo album. È stato uno sforzo di collaborazione tra me e Gabriela Garrubo e due dei miei compagni di band dei tempi del college, Sondre Berg Abrahamsen e Martin Wright Thorsen. I testi e il contenuto possono essere interpretati in vari modi. Per me, recentemente, è diventata quasi come una riflessione o una contemplazione sull’amore giovanile. Riflette su come pensavo troppo e analizzavo troppo, desiderando essere compresa ma faticando ad articolare le mie emozioni. È una sorta di dolce canzone d’amore andato a male, ma da una prospettiva un po’ ingenua e piena di speranza. La musica stessa abbraccia una vasta gamma, dalla semplicità giocosa e discreta al forte, grandioso e drammatico. Non ho pensato molto alla struttura della canzone o al suo significato più profondo; ci siamo divertiti tantissimo durante le prove. Ma ripensandoci adesso, in realtà mi descrive abbastanza bene da adolescente e da quando avevo poco più di vent’anni: un po’ ingenua, un po’ confusa, vivendo un vortice di emozioni intense.”

Come ci si aspetterebbe da un gruppo di musicisti del genere, ognuno con le proprie storie e prospettive, “Fragments” è un album la cui musica e testi toccano un’ampia varietà di argomenti, dalle grandi domande della vita alle piccole storie di tutti i giorni. Dai conti con il passato, alle speranze per il futuro. Il risultato finale è un lavoro pieno di elementi inaspettati e allo stesso tempo bello e crudo, giocoso e strano.

Il disco è stato registrato al Duper Studio di Bergen con i produttori Jørgen Træen e Iver Sandøy e con l’artwork di Tom Korsvold

Copertina e tracklist:

1. Kanskje
2. Not Yours
3. Oh Well
4. Dandelion Child
5. Ville bare
6. Lullaby
7. Changes