(Scarlet Records) Dopo un demo e un ep, finalmente per gli Atlas Pain è il momento del full-length: bello, intenso, vivace e vincente! I power/folk metallers milanesi non mettono semplicemente assieme un ‘best of’ delle autoproduzioni precedenti, come molte band all’esordio fanno, e su dieci tracce ne presentano ben sette inedite. “To the Moon” unisce la furia degli Equilibrium con la limpidità melodica degli ultimi Ensiferum: il risultato è di tutto rispetto. Battagliera e incalzante “Bloodstained Sun”, per fortuna sufficientemente lontana dal fantasma degli Alestorm, ai quali i lombardi potrebbero essere facilmente (ma a torto) accostati; “Till the Dawn comes” va ancora di più in quella direzione etno/world music che i già citati Equilibrium hanno riscoperto. Allegre e trascinanti “The Storm” (già sull’ep) e “The Counter Dance”; c’è qualcosa di più cupo nel finale, come la bella “Annwn’s Gate” (già nel demo). Nel finale, sono una bella sorpresa gli undici (!) minuti del trascinante strumentale “White Overcast Line”. Ai nostri posso soltanto dire che, a dispetto delle più originali produzioni precedenti, sembrano essersi messi troppo nella scia dei più volte citati Equilibrium, ma “What the Oak left” si ascolta che è un piacere ed ha pure una copertina splendida. Da sostenere senza ritegno!

 (René Urkus) Voto: 7,5/10