(Nuclear Blast Records) Black metal? Ne sono i pionieri. Death metal? Sono tra quelli del primo ordine che hanno preso il death e l’hanno migrato verso tematiche più oscure. Più oltraggiose. Da sangue, morte e sgozzamenti incestuosi a… l’adorazione dell’innominabile. Ma sono anche tra le icone del metal. Black and Roll? Finché volete, c’è pure una canzone così intitolata. Ma allora? Prendete sua santità Lemmy, prendete la sua musica, incattivitela, fatela arrabbiare, accendete delle nere candele e fatene la colonna sonora del culto del diavolo… Benvenuti ai mondo dei Venom. Benvenuti al dark side. Non sono i Venom? Nemmeno i Venom Versione 2.0? Sono una incorporazione di una storia, Venom compresi, come dichiara Dolan? Venom versione A, versione B? Venom quel che vi pare? OK… “Venom Inc.”…e allora? Incorporated cosa? Business di qualche tipo? O, come mi piace immaginare, semplicemente l’avvelenamento di un religiosissimo “In Nomine Christi”? La storia dei Venom ha diviso il pubblico; quelli con Chronos e quelli con Demolition Man. Patetiche chiacchiere da pausa caffè nell’interrato degli uffici di una casa discografica… roba da tribunali sfigati e gente che s’è stufata di ascoltare musica e preferisce perdersi in puttanate. Sapete che vi dico? Andate affanculo. Questa è la line up di “Prime Evil”. Demolition Man e Mantas (già in alleanza -o in complotto- con gli M-pire of Evil)… con il martello di Abaddon dietro le pelli. Mossa di marketing? Anziani rocker che si divertono a far casino con la garanzia del sold out? Sapete a me cosa me ne può fregare? Anche perché quando parte “Ave Satanas”, con quell’introduzione spirituale seguita dal riff macina sassi, vi renderete conto che manco a voi fregherà più nulla di niente. E di nessuno. Melodie taglienti, ritornello micidiale, Dolan che urla spietato. “Forged In Hell” è Motörhead in overdose di cocaina (quindi una dose da paura!). “Metal We Bleed” è maligna. “Dein Fleisch”, il singolo … se è il singolo ci sarà una cazzo di ragione, no? E se non c’è una ragione, allora manco le vostre vertebre ci saranno dopo un ascolto e mezzo di queso macigno sonoro. Ho citato la band di Lemmy. Che in qualche modo aveva un legame spirituale con i Sodom. Bene, con questo concetto in testa, ascoltatevi “Blood Stained”. E godete. Tanto poi morirete con “Time To Die”, e non sto parlando solo del titolo: se questa roba la faranno dal vivo, moriremo tutti. Addetti alla sicurezza compresi. Fuori di testa, essenza dell’esaltazione, sudore e follia con “Preacher Man”… un brano che alimenta un’energia letale che detona con la furiosa “War”. “I Kneel To No God” è epica… prima della conclusiva, esplicita, chiara… “Black N Roll”… tanto per chiudere il cerchio, completare il rituale che porta alla vendita dell’anima. Per l’eternità. Metallo cattivo, di tanti generi ma anche di nessuno. Innovativo come la putrefazione, rivoluzionario come il male… ma diretto e spietato come il vero metallo. Questi sono i Venom. Quelli veri. E non me ne frega nulla della vostra opinione, delle vostre divergenze, dei vostri “Inc.” o suffissi vari. Questi sono i Venom, quelli che fanno dischi, che fanno concerti, che sono sempre in giro per il mondo. Sono i Venom che devasteranno i palchi; quelli che domani saranno nella vostra città, una città che il giorno dopo apparirà spettrale, in totale decadenza: morte, eresia, fiamme e completa distruzione. Volumi proibiti… e poi fatevi tutto il male che volete! Tui sunt caeli, Tua est terra, Ave Satanas!

(Luca Zakk) Voto: Six hundred and sixty-six/10