(SPV/Steamhammer) Ed ecco tornare anche i Jag Panzer, a sei anni da “The Scourge of Light”, ad almeno quattro dal ‘rimpasto’ di line-up che ha visto il ritorno di Joey Tafolla, in formazione già negli anni ’80, e l’abbandono di Christian Lasegue. E sì, i Panzer sono ancora carichi (perdonate l’immagine scadente): gli anni ’80 sono lontanissimi, il sound è certamente attuale, ma la classe non è acqua e “The deviant Chord”, con la sua copertina in cui gli appassionati di horror dovrebbero trovare tante citazioni, è qui a dimostrarlo. Questo disco è compatto, robusto, aggressivo, eppure ben di rado sceglie le soluzioni più semplici: cosa possiamo desiderare di più? US Metal all’ennesima potenza per “Born of the Flame”, con lanciatissime sezioni strumentali; “Far beyond Fear” è una cavalcata dal chorus ruvido. La titletrack si presenta con due interessanti peculiarità: una cupa intro acustica e una linea vocale da horror metal, molle e inquietante. A metà scaletta, i Panzer si esibiscono in una cover del classico folk “Foggy Dew”, forse trascurabile; potente la power ballad in crescendo “Long awaited Kiss”, con un assolo che va dritto al cuore, forse il pezzo migliore di tutto il disco. Scatenate le chitarre in “Fire of our Spirit”; con la marziale “Dare” si chiude un platter forse un po’ breve, ma che ha il pregio di restituirci in forma una delle band fondamentali della scena. Con Helstar, Vicious Rumors e Metal Church, i Panzer si confermano al vertice assoluto del genere.

(René Urkus) Voto: 8/10