(Logic(il)logic Records/Andromeda Dischi) Sette lunghi anni sono stati dichiarati defunti da innumerevoli e variopinti calendari. Sette lunghi anni sono diventati passato, pagine dimenticate, cose che non torneranno. Sette lunghi anni da quel 2005, anno dell’album di debutto di questi rockers italiani. Un’eternità. Un’attesa interminabile. E’ spontaneo chiedersi cosa abbia tenuto occupati questi ragazzi in questi anni. Semplice. Hanno fatto ciò che ogni band dovrebbe fare. Hanno suonato. Ovunque. Con chiunque. La pura essenza della musica. La ragione per la quale uno inizia a suonare. Ricordo un vecchio amico, un blues man di quelli veri, tosti. Un giorno incontrò Stevie Ray Vaughan, dopo un concerto, e gli chiese come si deve fare per essere un musicista, andare avanti a suonare. Stevie gli rispose, laconico: “Get a band and go places”. E’ dannatamente semplice. Vuoi suonare? Metti su una band e vai in giro a… suonare! E proprio in questi anni di concerti, di esperienza, di maturazione che nasce “Anyone Like Us?”. Titolo emblematico. Chi è come questi musicisti? Chi assomiglia a questi ragazzi? Chi veramente va dritto all’essenza del suono? I Midnite Sun sicuramente non lasciano nulla al caso, e questi sette anni si convertono in energia pura tra gli accordi di questo nuovo album. Stiamo parlando di musicisti eccellenti. Di un cantante che riesce ad avere una voce calda e sensuale, ma anche dannatamente potente, capace di raggiungere toni estremamente alti senza la minima esitazione. Un cantante hard rock, circondato da una band hard rock. Una band che va in giro e suona appunto. E suona meravigliosamente melodica, spregiudicatamente heavy. Canzoni che sono inni, cavalli di battaglia immediati. Mai eccessivi, gli arrangiamenti danno valore ad ogni singolo strumento, e creano un’avvolgente sensazione di hard rock sincero, sano, contemporaneamente impegnato e spensierato. Musica matura, ma eternamente ragazzina. La vena moderna aggiunta al genere mi ricorda decisamente i Winger di “Karma”, in versione più potente ed incisiva. Ci sono veramente dei pezzi grandiosi in questo disco. L’incalzante ritmica di “Unbreakable”, con quell’assolo pazzesco. L’incantevole melodia di “Inferno” con uno di quei ritornelli indimenticabili, semplicemente superbo, fantastico. Hard rock che guarda ad una vena heavy metal… ascoltateli su “Lost In A Killing Field”, “Right Wrong Way” e “Lady Bullet”. Ma se volete anche Hard Rock che guarda a se stesso, che si inneggia, che si vanta di esistere, allora vi serve un pezzo come “Mind The Gap”. Non mancano i momenti più soft e melodici, come il caso della bellissima “Fault”, o l’acustica “Postcards From My Life”. I Midnite Sun hanno anche osato stravolgere gli schemi con una cover dei Roxette, “The Look”. Vi garantisco che se la band originale avesse suonato così, sarebbe finita tra i vostri idoli heavy metal. Assolutamente micidiale, assolutamente rinnovata. Album eccellente, imperdibile. Ancora una volta potenza della musica e di quei moderni druidi che trasformano melodie in sogni, sogni in emozioni, emozioni in suoni, suoni in puro e schietto rock ‘n’ roll.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10