(Shadow Kingdom/Hells Headbangers) Secondo me il death strettamente detto in America manco esiste, se non in una manciata di gruppi. Si perché nel Nuovo Mondo spesso e volentieri fanno direttamente brutal, seppur egregiamente. Difatti i Temple Of Void prendono spunto dall’intera scuola americana e come secondo lavoro scelgono di non rischiare nulla e continuare quanto iniziato con il loro debutto del 2014. Le tracce proposte sono dirette e senza troppi fronzoli, così come il genere è stato plasmato. Come sempre il growl è più profondo e gutturale rispetto ad altri generi estremi, ma a colpire è il suono. Pastoso e leggermente rovinato, mi ha fatto subito tornare indietro di due decadi, ai tempi d’oro del genere. Ci sono davvero poche pause in questo disco, opera sincera e onesta, che nulla toglie o aggiunge all’ambiente death americano.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7,5/10