(Hatestone Rec.) Sono rimasto piacevolmente sorpreso del ritorno in pista dei capitolini Enemynside. Risaliva infatti al 2012 l’ultimo lavoro intitolato “Whatever Comes”, album che ha riscosso ottimi consensi di pubblico e critica. L’anno successivo la band decide di prendersi una pausa, come mi ha confermato in chat anche il chitarrista Matteo Bellezza, impegnato al tempo in un nuovo progetto dalle sonorità lontane dal thrash degli Enemynside. Avevo ormai perso le speranze di ascoltare materiale nuovo della band, quando nel 2017 ricevo la notizia di un nuovo singolo intitolato “For All Jerks”, utilizzato anche come opener di questo EP. Il riffing è furioso ed incalzante, tipicamente Bay Area style. Lungo il brano si alternano parti più groovy, moderne e melodiche. “Devil In Disguise” richiama maggiormente influenze heavy metal, con chitarre che tessono melodie ed armonizzazioni. “Buried Past” ha un approccio più moderno soprattutto nel refrain che richiama un po’ il melodeath scandinavo (anche se la voce non è in growl). Sulla stessa falsariga “Involution (R)evolution”, che rappresenta la summa di tutte le caratteristiche di questo EP: riffing devastante, ottimo solo di chitarra ed uno stile sempre a cavallo tra thrash americano e scandinavo. Un ottimo ritorno per una band che propone thrash di alta qualità da molto prima che questo genere tornasse di moda.

(Matteo Piotto) Voto: 8,5/10