(Autoproduzione) “Das Herz ist klassik, Metal der Puls”: ‘il cuore è classico, ma il suo pulsare è metal’. Il primo topic sul sito ufficiale dei tedeschi Molllust (con tre ‘elle’, si badi bene!) recita così ed è effettivamente la frase giusta per delineare la proposta musicale di questo sestetto così atipico, che mescola appunto i due generi sopracitati in proporzioni finora mai conosciute. Non si tratta, infatti, del canonico inserimento in brani power o gothic di qualche break classicheggiante: nel sound dei Molllust sono fondamentali, oltre ai canonici strumenti elettrici, anche pianoforte, violino e violoncello, e se ci aggiungiamo un cantato nel 90% dei casi operistico potete cominciare a farvi un’idea… Dopo una “Overtüre” di rara finezza, “Sternennacht” ci mostra qual è la differenza fra una ‘metal opera’ alla Avantasia e una ‘opera metal’ come questa: le atmosfere e le strutture sono quelle classiche (magari non della ‘grande’ musica classica da orchestra, ma di quella da camera, per archi e pianoforte), e su di esse si adagiano gli elementi metal sempre presenti ma mai in modo invadente. La commistione risulta assolutamente perfetta in “Alptraum”, che parte come uno scherzo di Mozart e procede come un brano gotico e fiabesco. “Spiegelsee” è vera e propria lirica, mentre le linee vocali di “Puppentanz” hanno qualcosa del cantato popolare. “Tanz des Feuers” è teatrale quanto basta per richiamare lo spettro di Tim Burton, mentre la conclusiva “Kartenhaus” utilizza ricami incalzanti (affidati al pianoforte) che si contrappongono alle parti distese dove gli archi sono assolutamente prevalenti. L’esperimento era rischioso e ci sarà sicuramente chi lo giudicherà folle, ma i Molllust sono una delle pochissime vere innovazioni che mi sia capitato di ascoltare in ambito metal (seppur inteso in modo molto allargato!) in quest’ultimo periodo. Tre quinti di musica classica e due di metal sarebbero forse, per tornare al discorso fatto in apertura, la proporzione matematica più esatta a descrivere la musica dei tedeschi, alla quale invito ad avvicinarsi chiunque sia stanco delle pacchianate gotiche, ma crede che classica e metal siano in fondo più vicini e compatibili di quanto non si pensi.

(Renato de Filippis) Voto: 8/10