(Indie Recordings) Facciamo un riassunto. Nattefrost è ancora vivo ed è pure in ottima forma, come ha dimostrato suonando dal vivo nei tempi recenti (qualche giorno fa all’Inferno, a fine 2017 in Italia). I suoi Carpathian Forest, più offensivi ed oltraggiosi che mai, sono ancora vivi. Vivi ma.. rifatti, come labbra e tette ripassati per bene dal chirurgo estetico, visto e considerato che non c’è più nessuno tranne appunto il tizio ancora vivo sopra citato: i chitarristi hanno un’altra band (The 3rd Attempt), Vrangsinn è scomparso e pure Kobro risulta impegnato (In the Woods…). Un silenzio discografico durato dodici anni: è rimasto tutto come prima senza perdere nulla per strada? C’è sempre quell’indole dissacrante tipica della band? C’è ancora quel modo di fare sfacciato, menefreghista con il dito medio sempre in vista, quasi come un biglietto da visita? I Carpathian Forest continuano a navigare contro corrente e prendere per il culo tutti? Le risposte sono tutte affermative, specialmente la risposta all’ultima domanda! Dopo dodici anni di assenza, il massimo che Nattefrost concede è EP. Vi sentite presi in giro? Bene, allora le cose non possono che peggiorare se considerate che si tratta di un EP che in realtà è un singolo, visto e considerato che contiene due sole canzoni, una delle quali è una cover dei Turbonegro. ‘Ma saranno due canzoni corpose, almeno dieci minuti di musica almeno…’, direte voi. ‘Col cazzo!’, dico io. In totale ci sono cinque minuti e mezzo di musica, equamente ripartiti tra i due brani. Ma sapete cosa? Mentre voi siete qui che odiate Nattefrost per avervi palesemente preso per il culo, lui con i nuovi membri della band sarà in studio a registrare il nuovo full length “LIKSKUE – Dødens Arkitekur”. Sempre ammesso e non concesso che il titolo sia quello e che non cambi… prendendo in giro -di nuovo- tutti. Ah, mentre loro registrano e voi bestemmiate ogni (falsa) divinità sprizzando ira da tutti gli orifizi del vostro corpo… prendetevi cinque minuti (e mezzo) per ascoltare “Likeim” e “All My Friends Are Dead”. Fatelo ad altissimo volume. Un volume vergognoso da far sanguinare le orecchie. Roba da denuncia. Abbandonatevi a questo black & punk semplice, ignorante, diretto e sfacciato. Tutto ad un tratto vi sentirete sfruttati, abusati, violentati, seviziati… capirete anche che volevate essere presi in giro… e che tutto questo vi fa godere di brutto!

(Luca Zakk) Voto: 8/10