(Hells Headbangers) Giungono al quarto album gli australiani Cemetery Urn, band che vede tra le proprie fila anche ex elementi di Bestial Warlust ed Abomination. La formazione definisce se stessa come Australian Barbaric Death Metal, una definizione a mio avviso azzeccata per quanto riguarda la brutale violenza sprigionata, ma fuorviante per quanto riguarda l’istintività che ci si potrebbe aspettare con questa definizione. In realtà i brani sono estremamente ben congegnati e tecnicamente ineccepibili, frutto di un certosino lavoro in fase di arrangiamento. Il risultato è un album brutale ma di una precisione chirurgica, che mischia death metal old school (sia americano che scandinavo), sfuriate black, parti cupe e potenti di matrice doom e accelerazioni repentine di stampo war metal. La produzione rende ampiamente giustizia alle composizioni, ammantandole di un’aura grezza, un’attitudine “raw”, ma allo stesso tempo ben definita. Un album crudo e brutale, apparentemente istintivo ma composto con intelligenza e grande perizia.

(Matteo Piotto) Voto: 8/10