copformis(Autoproduzione) I Formis sono una bilanciata espressione tra death e thrash metal, e il collante dei due elementi di base è il progressive o comunque un atteggiamento technical. I due generi si accavallano, la zona di confine è per lunghi tratti indefinibile, ma la continua evoluzione delle note, il fiorire di passaggi impetuosi o ragionati, sfaccettati o potenti, fanno di questa release di debutto un qualcosa di interessante. “Social Status” si espone ad echi del melodic death metal e comunque di stampo progressive, ma “The Priest of Fake” ha una partenza che mi ha ricordato gli Annihilator e tuttavia questo brano offre il fianco ad un power technical thrash metal molto solido. “By Accident” parte a razzo, con un riffing classico e che riporta alla mente Vio-Lence, Overkill e Exodus. Nella fase mediana però il brano abbandona quel taglio retrò e da spazio a fraseggi delle chitarre che arrivano a sfociare in assoli stupendi e con l’ingresso poi di una voce femminile. “R.I.P.” ritorna su un death metal modulato, melodico, ma serrato. Anche in questo caso nella parte centrale c’è spazio alla voce femminile e poi ad una progressione di scuola Goteborg. “The Round Table” ritorna sul versante del melodic death metal più o meno classico, ma i Formis non perdono mai di vista uno spunto tipicamente progressive (di marca Death, come in molti passaggi dell’album). “Leaders of Flesh” provvede ad un’atmosfera cupa, le chitarre comunque ruggiscono e in questo caso il thrash e il death ritornano su posizioni equilibrate. “Sapphire” è un arpeggio finale che chiude “Perfect Excusse”. La produzione è di una pulizia ammirevole. Gli strumenti sono messi in mostra ed anche il cantato  che è qualcosa a metà tra una specie di growl e una tonalità roca, viene collocato al giusto livello. Si sente che i brani oscillano tra un atteggiamento più technical thrash metal e il melodic death scandinavo, come se a volte i Formis non siano sicuri di rimanere in un determinato settore. L’impressione predominante è che loro sappiano gestire meglio le sonorità thrash e dar loro un giusto tocco moderno, tecnico e pulito.Non nascondo che due o tre pezzi sono riusciti solo a metà, ma l’impatto generale è buono. L’album è del 2010, ma il combo polacco sta provando a fargli fare  nuovo giro promozionale.

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(Alberto Vitale) Voto: 7/10