(W.T.C.Productions) Questa atroce oscurità cala dalla Finlandia in occasione del quinto album in studio. Per Shatraug, chitarrista che regna negli Horna, e per tutti gli altri della band, “Unbound” è la prova che il black metal può ancora incantare e fare proseliti. Suoni ruvidi, infuocati, probabilmente diversi dal precedente lavoro “Feeding the Crawling Shadows”. Le melodie sono epiche e tenebrose, malinconiche e guerrafondaie, inoltre dimostrano quanto i Sargeist riescano ad essere un’entità illustre nella scena scandinava. Per quanto chi scrive non sia un profondo estimatore del suddetto manipolo di blackster, va loro riconosciuto quanto siano profondamente black metal arrivando a suonare il genere con la dovuta dedizione e senza stravolgerlo. “Unbound” rilancia una band armata di velocità e di un’anima dannata e diabolica. I dieci pezzi sono una dichiarazione di guerra, sono convulsi, tirati all’estremo limite e solo qualche esempio sparso concede variazioni strutturali, ubicate soprattutto nella seconda parte dell’album, nelle quali i ritmi cambiano e il riffing prosciuga, a stento, il proprio odio. L’album è stato annunciato in contemporanea dalla band e la W.T.C. Il 10 ottobre, il giorno prima dell’uscita. Come un tuono improvviso e che lascia il lezzo dello zolfo.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10